11-02-2016 ore 10:51 | Cultura - Incontri
di Tiziano Guerini

Patrizia Rocco al Caffè filosofico. L'eretico Menocchio, uomo della tolleranza

Menocchio, chi era costui? Un mugnaio, falegname e muratore di nome Domenico Scandella di Montereale, piccolo paese vicino a Pordenone, finito nel 1584 nelle mani del tribunale dell'Inquisizione per eresia. Come tanti, ma con una particolarità: non si tratta di un letterato, né di un prete, né di un uomo di cultura - un intellettuale si direbbe oggi - no si tratta di un popolano, di un uomo di origini e di vita umile, che però sa leggere e scrivere come non molti fra il popolo a quel tempo e quindi più pericoloso per la sua influenza fra i semplici e i poveri.

 

Vita e pensiero

Di lui e della sua storia ha parlato Patrizia Rocco, presentando la sua tesi di laurea triennale in filologia moderna, nell'incontro del Caffè Filosofico di Crema di lunedì 8 febbraio. La condanna di Menocchio fu dapprima il carcere perpetuo, cambiato dopo due anni, nel domicilio coatto; ma poi in seguito a un nuovo processo nel 1599, condannato al rogo. Condanna eseguita.

 

Il clima inquisitorio

Un anno dopo analoga sorte dovrà subire una illustre personalità, di altro spessore culturale, a nome Giordano Bruno. Questo cenno storico serve per inquadrare la vicenda del popolano Scandella, nel clima persecutorio del sedicesimo secolo; un clima allo stesso tempo di grande vivacità culturale (Lutero, Calvino, l'invenzione della stampa, la Riforma cattolica...) ma nello stesso tempo anche di grande reazione e spirito di conservazione.

 

Tolleranza

Gli atti del processo a Menocchio con le sue affermazioni e risposte - fu un uomo del dialogo e della tolleranza - lasciano intravvedere una cultura semplice ma non banale, costruitasi da autodidatta attraverso letture di un certo rilievo: certamente la Bibbia, qualche pagina di ispirazione platonica, qualche sintesi dalle novelle del Boccaccio. La tolleranza? Cristiani, turchi ed ebrei hanno ricevuto tutti la fede da Dio; impossibile dire quale sia quella giusta, se non nella fedeltà a quella ricevuta dai propri genitori!

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