10-05-2015 ore 16:40 | Cultura - Mostre
di Stefano Zaninelli

Distratti, la pittura impulsiva di Elena Murgia in esposizione al San Domenico. Le opere in mostra fino a domenica 24 maggio

“Credo si possa definire come pittura impulsiva, ma non di getto: lavoro sui soggetti, li modifico e li rifaccio. Per quanto mi riguarda, tutto nasce da un’immagine istintiva, non da un concetto”. Così Elena Murgia parla della sua pittura, di cui Distratti – l’esposizione inaugurata oggi presso la galleria del San Domenico – raccoglie una ventina di rappresentazioni.

 

Raccontare emozioni

“Nella vita di tutti giorni non sono una gran temeraria”, confessa la pittrice; non stupisce dunque che nel suo quadro preferito, almeno tra quelli in esposizione, un uomo affronti paure ed insicurezze gettandosi nelle sfumature verdi e blu dell’abisso marino. Sottesa ad ogni quadro c’è una suggestione sottile, alle volte impercettibile, sempre mutevole: “esprimo ciò che vedo senza soffermarmi su un’idea precisa – racconta Elena Murgia – non mi pongo determinati obiettivi; semplicemente, racconto con la pittura qualcosa che m’è rimasto dentro”.

 

Femmine e incomunicabilità

Spesso i soggetti dei suoi quadri sono femmine: prevalentemente donne, ma anche ragazze e bambine. “Molti sono personaggi reali, della mia quotidianità, che io poi trasfiguro fino a renderli sulla tela nel modo in cui mi appartengono. Alcuni osservatori mi fanno notare come in alcune opere sembra che i personaggi si chiudano nella loro incomunicabilità: specialmente di questi tempi tutti quanti siamo portati alla chiusura, all’introversione”.

 

Distratti, un traguardo

Le opere della collezione Distratti rispecchiano un periodo piuttosto lungo nella carriera di Elena Murgia: alcuni quadri sono stati realizzati circa una decina d’anni fa, mentre di altri, avvicinandosi un po’, sembra quasi emanino ancora un leggero profumo di pittura. “Sono molto contenta dell’opportunità che mi è stata concessa con questa esposizione – conclude l’artista – perché in qualche modo rappresenta il termine di un percorso che ho iniziato da piccola, quando dipingere mi veniva d’istinto e la pittura cominciava a diventare una necessità”.

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