10-04-2018 ore 11:43 | Cultura - Incontri
di Lidia Gallanti

Dialogo tra un prete e un filosofo. Crema non dimentica don Agostino, interprete dei tempi

Un dialogo a distanza tra un sacerdote e un filosofo. Le due anime della stessa persona. A dieci anni dalla scomparsa Crema non dimentica don Agostino Cantoni. I suoi insegnamenti sono diventati uno spettacolo di parole e musica a cura di Nuvola de Capua, con la voce di Luciano Bertoli e il pianoforte di Mario Piacentini. Sabato 7 aprile la chiesa di san Giacomo si è stretta in un abbraccio silenzioso, fatto di sguardi e aneddoti per ricordare don Ago, la sua autenticità, l’umanità, la passione per la vita.


Accogliere è condividere

Tra i banchi si scorgono uomini di chiesa e delle istituzioni. Docenti, credenti, laici. Tante famiglie, tantissimi giovani. I suoi ragazzi, la sua squadra. Con gli occhi lucidi e un sorriso indelebile. C'è chi ricorda le giornate in oratorio, chi le tante iniziative per il  "gruppo Handy", divenuto una realtà unica e insostituibile sul territorio. "Accogliere significa condividere", ripeteva. Così è stato per i ragazzi disabili, per i primi migranti, per chi cercava un aiuto o semplicemente chiedeva di non rimanere solo.


Angeli con una sola ala

Sapeva "cogliere i segni dei tempi", leggerli e tradurli nella realtà. Come un filosofo moderno. Nella sua comunità di san Giacomo ha speso gli ultimi 31 anni di un'esistenza sempre rivolta al prossimo. Tutto riassunto in una serata indimenticabile. La vita e la morte, il valore del tempo, la paura, il riscatto. Tante le sfaccettature del suo insegnamento: parole e opere da rileggere attraverso il filtro dell’attualità, sfogliando le pagine di cronaca. Nel tentativo di comprendere l’importanza di restare umani, di rimanere uniti. “Angeli con una sola ala: non potrebbero volare se non abbracciati ad altri”.

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