10-02-2016 ore 10:31 | Cultura - Storia
di Tiziano Guerini

Crema, dalla città regia all'entrata in Gorizia. Araldo, ecco l'ottavo calendario storico

La conferenza del Gruppo L'Araldo, tenuta sabato 6 febbraio al Centro culturale S. Agostino è iniziata con la presentazione del riconoscimento avuto dal Gruppo di Crema del titolo di Sottocomitato dell'ISRI, l'Istituto della Storia del Risorgimento Italiano, alla presenza del presidente provinciale Emanuele Bettini. Nel 2016 si ricordano tre avvenimenti importanti per la comunità cremasca: il secondo centenario della nomina a regia città di Crema, avvenuto il 23 gennaio del 1816 ed il primo centenario (1916-2016) della fine del restauro della fronte della Cattedrale, iniziato tre anni prima, dopo un terremoto che aveva fatto crollare i pinnacoli laterali della facciata. Infine il primo centenario della presa di Gorizia, nell'agosto del 1916, da parte del cremasco generale Fortunato Marazzi. Con l'ausilio di alcune immagini, Gianattilio Puerari ha illustrato il manifesto dell'innalzamento di Crema al rango di regia città con l'arma di Crema sormontata dall'aquila austriaca del regno Lombardo-Veneto, quindi una stampa raffigurante Francesco I imperatore d'Austria in visita in riva al Serio. Mario Cassi ha invece mostrato immagini della spada d'onore e le immagini del tenente generale Fortunato Marazzi, oltre all'inedita fotografia della tomba di Ottaviano Marazzi caduto al fronte nel 1917, al quale è dedicato il monumento di piazza Trento e Trieste voluto proprio dal generale cremasco “A perenne ricordo dei fratelli nelle armi e della morte di suo figlio Ottaviano”.

 

Grande guerra

In chiusura sono state mostrate immagini della facciata del duomo di Crema privo dei pinnacoli caduti per il terremoto ed una carta del circondario di Crema del periodo della grande guerra 1915-1918, “per mostrare la condizione socio-economica di allora del nostro territorio, che ebbe un buon servizio ferroviario e anche un ospedale militare territoriale per assistere i feriti, compresi quelli avversari”.

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