09-12-2017 ore 18:03 | Cultura - Tradizioni
di Lidia Gallanti

Presepe Caritas, Gesù nasce in una cascina cremasca. Il vescovo: invito all'accoglienza

C'è la mangiatoia con il Bambino, su cui vegliano premurosi Maria e san Giuseppe, scaldati dal respiro dell'asino e del bue mentre s'intravede un angelo alle loro spalle. Il tutto tra le mura di una cascina cremasca. Venerdì 8 dicembre il presepe costruito da cinque ospiti della casa di accoglienza Giovanni Paolo II ha inaugurato il Natale in città. Sul sagrato della Cattedrale il vescovo Daniele Gianotti ha accolto gli artigiani, i volontari Caritas e tutti i cittadini riuniti in piazza Duomo per far visita alla natività.

 

L'importanza di essere uniti

Quest'anno la sacra famiglia abiterà una tipica abitazione della nostra tradizione. Il messaggio è chiaro: la casa è il luogo in cui ci si ritrova, in cui non si è soli. Questo il messaggio ribadito dal vescovo Daniele, con "l'augurio di sostare, e lasciarsi raggiungere dal messaggio di fraternità e accoglienza" da sempre racchiuso nella tradizione del presepe. Come ricorda il sindaco Stefania Bonaldi, "È un augurio universale, che tocca credenti e non, per ricordarci l'importanza di essere uniti". Fino a sabato 6 gennaio il presepe artigianale sarà esposto nel cortile del palazzo vescovile, aperto in via straordinaria per accogliere tutti i visitatori.

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