09-10-2016 ore 20:44 | Cultura - Manifestazioni
di Paola Adenti

Imondidicarta: felicemente salute, cibo, musica e cinema con importanti ospiti

Il salame e l’abbinamento ai vini, è stato l’argomento principe della degustazione a cura di Alberto Spisni e Luca Bandirali, organizzata da Roberta Schira in Sala Agello nel tardo pomeriggio di sabato. Contemporaneamente, in Sala Pietro Da Cemmo, è avvenuto l’incontro con la giornalista Eliana Liotta intervistata dal collega Walter Bruno, pluripremiato direttore della comunicazione della realtà sanitaria Humanitas, e dalla dottoressa Paola Villani. “La dieta smart food” è il titolo del libro che Eliana Liotta ha scritto con la nutrizionista Lucilla Titta e con Pier Giuseppe Pelicci, nel quale ha affrontato con serietà scientifica l’argomento cibo. Poche, incisive domande, hanno stimolato risposte ricche ed articolate, apprezzate dal numeroso pubblico. Se vivere a lungo e vivere meglio sono cardini importanti della nostra vita è necessario educare alla prevenzione fin dall’infanzia per far crescere adulti consapevoli e in buona salute. La giornalista ha affrontato i troppi miti e leggende che gravitano a proposito dell’alimentazione, sfatandone molti. Oggi in tanti parlano di carne, latte, salumi, ma l’approccio migliore è conoscerne benefici e limiti poiché ciò che si mangia determina la salute.

 

Cibi intelligenti
Cibi poco smart? I salumi, la cola, le patatine, la farina bianca molto raffinata, per citarne alcuni. Nella dieta smart food nulla però è vietato, sarebbe controproducente. Ogni tanto – ha affermato la giornalista con convinzione – si deve salire sui binari dell’eccezionalità. I cibi intelligenti sono divisi in più categorie. Ci sono i cibi della longevità, come 30 grammi di cioccolato fondente al 70% al giorno, i frutti blu e rossi, la lattuga; i cibi protettivi come ad esempio i semi oleosi, la frutta a guscio. Eliana Liotta ha ricordato come recenti studi abbiano dimostrano che alcune molecole di cibi entrino nel nucleo delle cellule, nel dna, riuscendo con esso a dialogare. Da qui l’importanza di ciò che si introduce nel corpo affinché questo dialogo sia positivo. Villani e Bruno l’hanno poi indirizzata a commenti su latte e formaggi, carne, zucchero, sulla dieta Mozzi e quella Dukan per finire con una domanda sulla cena. “Farò un salto sul binario dell’eccezionalità con un piatto di tortelli cremaschi!”.

 

Cibo e cinema
Dopo l’apprezzato concerto per voce ed organo con l’espressiva Marcella Moroni e il Maestro Pietro Pasquali, Roberta Schira ha presentato un ospite romano, di origine cremasca: il produttore Pietro Valsecchi. Sul palco anche il noto cuoco cremasco Stefano Fagioli, socio di imondidicarta e amico dell’ospite. Valsecchi ha raccontato emozionato di aver portato in scena uno spettacolo con Giorgino Bettinelli proprio in Sala Pietro Da Cemmo e di Crema, che ha lasciato 43 anni fa, ha ricordato le nebbie, i tanti amici, alcuni dei quali fra il pubblico, Teatro Zero e... la bertolina, che ha riassaggiato poco prima di prendere in mano il microfono. Oggi è conosciuto, oltre che come produttore, anche come gourmet. Una passione, quella per la cucina, che gli ha trasmesso il padre contadino che, obbligato dalle circostanze, preparava pranzi e cene, comprese salutari merende a base di pane e cicoria. L’attenzione alla qualità dei cibi, la predilezione per i vegetali, per gli orti casalinghi e gli alimenti a km zero, fanno ancora oggi parte della sua vita. Consumo molto pesce, poca carne ed apprezzo, come i miei figli, i tortelli cremaschi!”. La conversazione si è poi spostata sul lavoro di produttore, sulla costante ricerca di idee, novità, talenti, sulla capacità di fiutare nell’aria le esigenze e i desideri del pubblico. In progetto una serie di quattro film sulla vita e sulla storia di persone oneste e coerenti che hanno contribuito a fare la storia dell’Italia. Dal pubblico è arrivato il suggerimento di realizzare un film su Giorgio Bettinelli e la sua Vespa. “Mai dire mai – ha risposto Valsecchi – È in realtà un’idea da tempo nel mio cuore”. La scultura del peperoncino, in scala ridotta, opera di Giuseppe Carta esposta in Piazza Duomo, é stato il dono con il quale, insieme al Sindaco, imondidicarta ha ringraziato il produttore.

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