Specchi infranti. Il pittore cremasco Alberto Besson sabato alle 17 inaugurerà la sua nuova mostra presso il teatro San Domenico. Nel corso del proprio discorso artistico, iniziato nel 1965, Bresson ha significativi riconoscimenti al Castello Sforzesco di Milano e alla Società Belle Arti di Torino
Grande fervore creativo
Gli anni ‘70 sono di grande fervore creativo, favorito dalla frequentazione degli ambienti artistici milanesi dove allestisce tre personali. Altre personali a Brescia, Firenze, Ferrara, Varese, Bergamo, Reggio Emilia, Pisa e Monte Carlo. Terminato il servizio militare, si laurea in giurisprudenza presso l’Università Statale di Milano. Seguono anni di esperienze diversificate e dal 1980 partecipa a manifestazioni d'arte in Svizzera, Francia, Spagna, Lussembrugo, Svezia, Malta, Giappone, Stati Uniti, Canada. Le sue opere sono presenti in gallerie d'arte, fondazioni e musei.
Da Matisse alla Balla futurista
Dal canto suo Bresson ha sempre ammirato l'arte priva di spazio prospettico delle culture primitive in cui massima è la semplificazione per rivelare l'essenza. Si è così avvicinato al Matisse finale delle sagome ritagliate e delle carte incollate ed ai ritmi dinamici del Balla futurista. E’ convinto che l'arte debba superare l'idea della realtà alla quale è geneticamente legata e procedere verso una visione in equilibrio tra razionalità e creazione emotiva secondo i principi complementari della concezione taoista.
Orari di visita
Il contenuto dell'opera va quindi attentamente bilanciato e armonizzato secondo le correnti di energia cosmica eliminando gli spazi che creano squilibri e impediscono al principio base di tutto l'universo, di fluire liberamente ed interagire con l'osservatore. La mostra durerà dal 12 sabato a domenica 27 aprile, ed è visitabile dalle ore 16 alle 19.