08-03-2015 ore 11:02 | Cultura - Tradizioni
di don Emilio Lingiardi

Grande novità dell'8 marzo: donne affrontano i testi sacri della loro fede e li presentano con molta originalità e libertà

Dall'8 marzo del 1908, il mondo è invitato a riflettere sulla situazione della donna, spesso oggetto di violenza, di sfruttamento e sopraffazione. Nonostante solenni dichiarazioni giuridiche, legate anche a carte costituzionali, il nostro modello di vita non è ancora riuscito a dare alla donna la dignità e il posto che deve occupare nella famiglia, nella società e nella Chiesa stessa.

 

Mentalità arretrata

Accanto a palesi manifestazioni di violenza, come i femminicidi, la tratta delle schiave per la prostituzione, la scarsa attenzione sul posto di lavoro, serpeggia sempre una mentalità che considera la donna priva di rispetto, di attenzione e di aiuto perché possa sviluppare tutte le sue risorse ed energie di cui è dotata.

 

Traduzione e commento dei Vangeli

In questi giorni è consolante, però, pensare allo sforzo che donne, appartenenti a religioni diverse, hanno compiuto per far conoscere la loro genialità nell'interpretare testi sacri, il cui messaggio è sempre di apertura di mente e di cuore, per comprendere spiegazioni che solo una donna può intuire ed esprimere, così quattro donne cristiane hanno tradotto e commentato i Vangeli; da ottime bibliste hanno finalmente preso la parola e presentata con suggestione, novità e libertà, sia per le comunità cristiane sia nei confronti di colleghi maschi, anche preti.

 

Le quattro bibliste

Rosalba Manes, pugliese, ha curato il commento del Vangelo secondo Matteo; Annalisa Guida, campana, ha curato il commento del Vangelo secondo Marco; Rosanna Virgili, marchigiana, ha commentato il Vangelo secondo Luca e Marida Nicolaci, siciliana, ha offerto interpretazione al Vangelo secondo Giovanni. L'editrice milanese Ancora ha pubblicato questa fatica che è la prima opera completa di traduzione dei testi originali in lingua chiara e suggestiva, per rendere sempre più sorprendente la ricchezza del messaggio evangelico.

 

La rilettura del Corano

Anche la rivista missionaria del Pime, Mondo e missione, presenta nel numero del 27 febbraio 2015, un'intervista alla professoressa itraniana Shahrzad Houshmand che, con altre teologhe, colleghe, sta rileggendo il Corano, soprattutto davanti alle sfide drammatiche dell'attualità. Da donna, vede nel Corano, soprattutto l'aspetto “materno di Dio”, in quanto i due nomi divini ripetuti all'inizio di ogni capitolo del testo sacro, sono Rahman e Rahim, ovvero “clemente” e “misericordioso”, che hanno la stessa radice di Rahem, ossia il grembo materno.

 

Le tre donne Nobel

Questa teologa ha fondato l'associazione Donna per la dignità, di cui è presidente, che vuole sviluppare la dignità di ogni essere umano a partire dal carisma femminile, in sontonia con le tre attivitste musulmane che hanno ricevuto il Premio Nobel per la Pace nel mondo in questi ultimi anni: l'iraniana Shirin Ebadi, la yemenita Tawakkol Karman e pochi mesi fa la pachistana Malala Yousafzai. Queste teologhe possono sicuramente contribuire alla crescita e allo sviluppo autentico della società, per una convivenza pacifica e rispettosa di tutti.

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