08-02-2016 ore 11:22 | Cultura - Storia
di Dino Zanini

Storia Cremasca, la sesta pagina dedicata all'antico legame tra Camisano e Crema

Davanti ad un folto pubblico, nella sala Cremonesi del centro culturale Sant'Agostino di Crema, il sindaco di Camisano, Adelio Valerani, ha aperto il sesto evento delle Dieci Pagine di Storia Cremasca, incentrata sulla fondazione di Crema. Portando i saluti del sindaco di Crema, Stefania Bonaldi, ha dato vita ad un ideale gemellaggio lungo duemila anni di vita, suggellato in primis dalle oltre 500 monete romane trovate nell’aprile del 1997 in una roggia da tre camisanesi ed ora custodite nel museo civico di Crema e del Cremasco.

 

Il mercato dei Giugunti

A rafforzare l'unione delle due municipalità una suggestione decisamente affascinante: nei primi secoli del periodo imperiale romano, tra i fiumi Adda, Serio e Oglio, esisteva una località citata da Tolomeo e chiamata Forum Jutuntorum ossia il mercato dei Jutungi o Giugunti, forse Crema o Camisano, ma non potendo confidare su prove certe, i relatori si sono fermati alla sola ipotesi. Le pagine di storia cremasca sono ricche di splendide testimonianze, come quella del tesoro del legionario, nota anche come 'tesoretto di Camisano'. Il maggiore Giancarlo Giubilo ed il maresciallo Paolo Serra hanno ricordato i fatti dell’aprile del 1997, quando hanno fatto piantonare dai carabinieri il sito archeologico nella piena campagna di Camisano fino all'arrivo del sovraintendente ai beni archeologici Lynn Passi Pitcher. Un lavoro certosino, che ha riportato alla luce centinaia di sesterzi romani, che oggi si possono ammirare in una bacheca del Museo Civico di Crema.

 

La fondazione di Crema

La conferenza è proseguita con le relazioni di don Giuseppe Degli Agosti e Carlo Piastrella, dedicata alla fondazione di Crema, a cavallo dell’anno 1000, dalla quale emerge lo stretto legame di Crema con i conti Gisalbertini di Camisano, di Offanengo ed in seguito di Crema. Il nome Crema appare per la prima volta nel 1074, legato ad un vassallo del vescovo di Cremona, tale Rozo da Crema presente in un atto stipulato nel Castrum di Offanengo. Molto interessante la vita dei due cardinali cremaschi, Giovanni e Guido da Crema, l’antipapa voluto da Federico Barbarossa sempre legati a Crema e ai conti Gisalbertini, ricordando che Guido da Crema - eletto Papa e assiso sul soglio che fu di Pietro – passò alla storia per aver canonizzato, il 25 dicembre del 1165, tra Aquisgrana e Colonia, l’imperatore Carlo Magno. In chiusura sono state donate tre monete a tiratura limitata ai tre scopritori del tesoretto di Camisano: Andrea Zecchini, Zecchini Terzoli e Giuseppe Valaperta, per il quale erano presenti i figli. Ad impreziosire la giornata le duecento immagini proiettate su un maxi schermo, in particolare le 20 cartine inedite di Crema e del territorio cremasco tra il 1500 e il 1800.

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