Margherita Martinelli dipinge con l'acqua, con la luce e con il vento. Questi gli ingredienti di Wasabi, l'ultima personale dell'artista cremasca, ospite della fondazione san Domenico fino a domenica 20 maggio. L'ingresso è libero, come la possibilità di ammirare le opere e confrontarsi con l'artista per condividere pareri e suggestioni.
'Per dipingere basta una parola'
Per Margherita il processo creativo germoglia da un taccuino su cui appunta i pensieri. "I concetti preesistono all'opera, sono fonte d'ispirazione. Diventano il titolo dei dipinti, la chiave di lettura". Per iniziare a dipingere bastano poche parole, quelle essenziali. Margherita le appunta sulla tela, tra le volute di colore. All'osservatore il compito di coglierle. Dall'incontro tra pittura e scrittura nasce la collaborazione con Alssando Bartezzaghi, autore per la settimana enigmistica, che con la critica d'arte SIlvia Merico ha partecipato alla realizzazione del catalogo.
Il vento scompiglia i colori
Le ultime opere si distaccano dalle collezioni precedenti. Wasabi "abbandona il simbolo, spazzato via dal vento, che scompiglia i colori e li rende mobili, liquidi". Li posa sulla tela con pennellate ampie e leggere. All'olio si mescola la gomma lacca e la foglia d'oro, "luce pura, per rendere cangante la superficie". Sulla tela compaiono fiori raccolti nelle campagne cremasche, fissati dal colore come decorazioni polimateriche. Testimoninaza delle sue radici, trasformate in arte.