05-12-2016 ore 12:20 | Cultura - Arte
di Frank Gallagher

Alice nella città. A Castelleone chiude la sede ma l’associazione continuerà a produrre e promuovere musica e cultura

Alice nella città chiude i battenti; la notizia è stata resa nota quindici giorni fa tramite un comunicato apparso sulla pagina facebook dell'associazione, un comunicato in cui si legge che “cambiano i tempi, i progetti, le idee di chi dà vita ad Alice con il proprio impegno”. Chiude la sede ma non l'Associazione, che continuerà a sviluppare progetti di produzione e servizi su tutto il territorio, come avviene ormai da dieci anni. Abbiamo intervistato il presidente di Alice Marcello Zuccotti per saperne di più.


Quali sono i motivi della scelta?

“I motivi sono sostanzialmente legati a due fattori principali: da un lato l'impossibilità di sostenere un progetto con la formula che ci ha sempre caratterizzato ovvero, prezzi popolari del bar interno riservato ai soci e la sostanziale gratuità degli spettacoli, dato che potenzialmente un tesserato potrebbe godere in un anno di circa 100 spettacoli al prezzo totale di 12 euro. Impossibilità legata appunto al mantenimento di un luogo che ha costi superiori ai nostri introiti. Dall'altro le sempre crescenti difficoltà da parte del direttivo, ovvero dei volontari, di assistere l'associazione in termini di presenza sul campo. Ultimamente ci siamo trovati a rogrammare spesso di mese in mese senza riuscire a darci obiettivi tematici e di crescita, cosa che in passato abbiamo sempre cercato di privilegiare. Queste "impossibilità" ci hanno fatto ripensare seriamente il progetto per come lo avevamo portato avanti sinora”.

 

Quali attività organizzerete?

“Le produzioni e le rassegne teatrali che da anni proponiamo con la collaborazione di Teatroallosso, Limen Teatro e altri artisti residenti in Alice. Penso al Canto della Cicala di Bagnolo o all'analoga rassegna estiva di Pandino così come ad eventi ad hoc come quello che proporremo il 12 dicembre per le strade di Castelleone per la notte di Santa Lucia in collaborazione con la Pro Loco e il Comune, con il quale abbiamo uno scambio sempre più proficuo. Per le restanti attività non ho proprio idea di come potranno andare le cose. Noi siamo come sempre a disposizione per collaborare con chi avesse voglia di continuare a creare eventi culturali sempre nuovi e diversi affinché il nostro territorio rimanga vivo e propositivo. Stiamo cercando in ogni modo una situazione che ci permetta di avere una sede adatta alle nostre esigenze e alle nostre possibilità. Finora non abbiamo trovato nulla che abbia tutte le caratteristiche necessarie, nonostante alcune proposte ci siano state fatte anche da privati, che ringraziamo. Oltre alla nostra ricerca, che non si ferma, aspettiamo sempre l'avvento di un mecenate illuminato che, come Lorenzo Il Magnifico, ci offra luoghi e condizioni per continuare a fare cultura”.

 

Critiche alle istituzioni?

“Purtroppo Alice è nata e cresciuta in un periodo storico nel quale le evidenti difficoltà delle istituzioni, parlo di quelle comunali in particolare, dove lo spazio e i fondi riservati alla cultura sono molto esigui, hanno reso sempre difficile il nostro rapporto con loro. Attualmente qualcosa sembra volgere al meglio, dato che le collaborazioni e le occasioni di confronto con l'attuale amministrazione comunale di Castelleone sono state diverse e interessanti. Speriamo di continuare a crescere in questo senso”.

 

Al pubblico o all’organizzazione interna?

“Rispetto al pubblico possiamo dire che negli anni abbiamo sempre avuto difficoltà a fidelizzare una base consistente di persone pur raggiungendo una media di tesserati di circa 1100 all'anno. Il pubblico di Alice ha spesso percepito il tesseramento come un "biglietto da pagare" per un singolo spettacolo e non un'adesione a un progetto associativo com'era nelle nostre intenzioni. Non abbiamo mai, in dieci anni, chiesto un ricarico su alcun tipo di spettacolo, anche su quelli per noi molto onerosi in termini economici. Ricarico che nei circoli Arci milanesi e non solo, è all'ordine del giorno. Nonostante questo le rimostranze rivolte al tesseramento non ci hanno mai abbandonato, e questo lascia quantomeno un po' di amaro in bocca. Infine possiamo dire che anche noi ci rimproveriamo molte cose, ma tutto quello che abbiamo fatto è stato pensato e voluto nel pieno rispetto dei soci che abbiamo sempre considerato come i nostri unici giudici”.

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