04-07-2017 ore 09:43 | Cultura - Manifestazioni
di Silvia Tozzi

Rivolta d’Adda. Il mondo in piazza: dalla geografia dei sapori al gusto dell’inclusione

Rivolta si rinnova e con lei anche la sagra di sant’Alberto: sabato sera, in piazza Ferri, si è svolta la prima edizione della cena multiculturale Il Mondo in Piazza, organizzata dalla Scuola di italiano per stranieri delle ACLI, in collaborazione con l’amministrazione comunale e Ildebranda. In cassa, come sempre, il sindaco Fabio Calvi con la moglie Anna. Ad aprire la manifestazione, l’aperitivo dominicano con balli e sonorità latine.

 

Geografia dei sapori

Il mondo in piazza e anche nel piatto. Ricca la scelta sul menu: gnocchi al pomodoro (Italia), cous cous con carne e verdure (Marocco), warak enab (Egitto), rolls a base di pesce (Sri Lanka), riso basmati con spinaci e manzo (Costa d’Avorio). Il piatto più richiesto dai partecipanti è stato il Piatto Mondo, ovvero l’assaggio di ciascuna specialità gastronomica. Due, infine, i dolci tra cui scegliere: la torta di datteri e la torta kunafa, serviti con tè alla menta.

 

Musica e balli

Durante tutta la serata non è mancata l’animazione, grazie al dj Facche Mecheros, alle canzoni italiane anni ‘60 proposte della Tabanus Band e con il tango in piazza guidato da Luigi Prina e dal gruppo di ballo Tango Integral. In piazza presenti anche i gruppi Luigi Sala per raccolta fondi e Ildebranda, che ha portato l’arte del pirografo, dell’hennè e del narghilè. La scuola di Italiano ha colto l’occasione per vendere il libro da cui tutto è nato: il libro di ricette In che lingua cucini, realizzato dagli studenti della scuola nel corso del 2016.

 

Il cibo e l’inclusione

L’obiettivo è quello di unire il territorio tramite il cibo, per creare inclusione, partecipazione e integrazione, “facendo squadra o stando assieme in momenti conviviali”, come ha spiegato il vicesindaco Elisabetta Nava. La decisione di organizzare l’evento durante sant’Alberto vuol’essere un’occasione per rilanciare la sagra, “una tradizione da promuovere e rilanciare, mantenendo le tradizioni come la messa, la processione ed il concerto, ma proponendo qualcosa di nuovo”.

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