02-07-2015 ore 19:15 | Cultura - Crema
di Stefano Zaninelli

Crema. Murales al sottopasso per educare all’ambiente. Al lavoro i "piccoli artigiani pittori" dell’oratorio Sant’Angela Merici

La città è di tutti, rendiamola bella è il titolo e il motto della nuova iniziativa degli assessorati alla Cultura e alla Viabilità. Si tratta di un progetto di abbellimento del sottopasso di via Indipendenza. Guidati dalla restauratrice e decoratrice Valeria Pozzi, ragazzi e ragazze dell’oratorio di Sant’Angela Merici daranno sfogo alla loro vena artistica rivitalizzando con disegni e colori i 360 metri quadrati di ciclabile che costeggia l'infrastruttura.

 

Un tocco di colore

“L’idea – spiega Valeria Pozzi, ideatrice del progetto – mi è venuta percorrendo il sottopasso, scontrandomi con il grigiore pesante del cemento. A poco a poco sui muri hanno iniziato a fare la loro comparsa scritte e segni che nulla hanno di artistico. Così mi sono posta la domanda: come dare un tocco di colore a questo posto? Lungo la ciclabile si alterneranno disegni murali diversi tra loro: da quelli più semplici come le macchie di colore a creazioni più complesse”.

 

Educare al rispetto

Gli artisti saranno bambini e ragazzi dai 6 ai 18 anni: “piccoli artigiani pittori”, come li definisce la decoratrice. La zona di via Bramante è da sempre grande incontro di culture ed etnie, da qui il valore aggiunto dell’iniziativa: “si tratta di educare all’ambienta in cui si vive imparando a conoscersi e a rispettare l’identità, la cultura e l’etnia di ognuno”. Liberi di essere sarà la frase clou di uno dei murales che verranno realizzati nella parte centrale del sottopasso.

 

Cittadinanza attiva

Secondo Paola Vailati, assessore alla Cultura "il progetto unisce cultura e politiche giovanili, oltre alla viabilità e all’abbellimento della città: i ragazzi e le ragazze dell’oratorio di Sant’Angela Merici saranno protagonisti di un vero e proprio progetto di cittadinanza attiva”. Dello stesso avviso anche Fabio Bergamaschi, assessore alla Viabilità: “è indubbio che l’opera vada a migliorare la qualità urbana e la percezione degli spazi, mitigando l’impatto visivo dell’opera infrastrutturale, donandole un volto nuovo”. 

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