02-07-2015 ore 11:22 | Cultura - Storia
di don Giuseppe degli Agosti

Historia et imago Cremae. La chiesa di Santa Maria Stella, nascosta alla vista, convergenza di realtà umane e spirituali

Santa Maria Stella, in via Civerchi, è una piccola chiesa, nascosta alla vista, eppure è un segno di convergenza di realtà umane e spirituali, che sono state le linee portanti di secoli di storia cremasca: la carità e la fede. La chiesa parla della eredità dell'Ospedale degli Esposti, della chiesa di S.Marino, del Palazzo Benzoni. L'ospizio od Ospedale degli Esposti è sorto forse alla fine del XII sec., quando Crema riprese a vivere, con la rifondazione della città da parte di Federico Barbarossa, nel maggio del 1185. I bambini esposti o trovatelli, legittimi o illegittimi, venivano ricoverati, nutriti e allevati, almeno fino a 15 anni, quindi avviati alla vita di lavoro presso famiglie o istituzioni.

 

La ruota degli esposti

L'affidamento del bambino all'Ospizio avveniva così: la ruota, su cui veniva depositato il neonato, era mossa dall'esterno all'interno, senza che si sapesse chi aveva fatto la consegna; al bambino venivano legati nastrini colorati, immagini, cuoricini con l'indicazione del nome e del Battesimo, eventualmente già celebrato, a volte anche un breve messaggio per spiegare il motivo del gesto: doveva essere sempre di sofferenza e di povertà, che impediva alla famiglia o alla madre sola di allevare la piccola creatura. L'Ospizio, detto della Stella, era vicino all'attuale chiesa di S. Pietro e derivava il nome probabilmente dal particolare contrassegno, una stellina applicata ai poveri indumenti del piccolo, che lo definiva come bambino affidato all'Ospizio. E dall'innocenza dei bambini la Stella è passata ad indicare un nuovo titolo della Madonna, Stella maris e della chiesa.

 

Monte di Pietà

La chiesa nel 1587 ebbe una nuova collocazione, esterna all'Ospizio, verosimilmente all'angolo nord-est delle attuali scuole elementari di S. Pietro: ma delle due chiese, interna ed esterna, non è rimasto nulla per poterle riconoscere, dopo la loro totale distruzione nel corso dell'800. Nel 1833 l'Ospizio aveva cambiato sede: non era più sufficiente alla vita dei tanti bambini riceoverati, inoltre si erano aggiunte altre forme di assistenza, per partorienti e mendicanti. Nel 1831 la signora Erminia, figlia di Venceslao Frecavalli, che aveva ereditato il Palazzo, per testamento di Luigi Benzoni, ultimo della nobile famiglia, morto nel 1795, vende la proprietà al Monte di Pietà. Qui si trasferisce l'Ospizio degli Esposti nel 1833, dopo che l'ingegnere Antonio Allocchio aveva adattato il Palazzo alle nuove esigenze. Creava quindi lo spazio necessario alla nuova chiesa, per svolgere la rilevante funzione nella vita dell'Ospizio: la celebrazione della S.Messa, i battesimi, il catechismo.

 

In via Teresine

L'Ospizio subiva un nuovo trasloco nel 1929, in fondo all'attuale via Teresine, ed era conosciuto come Brefotrofio: nel 1971 terminava la vita dell'Ospizio, ma la chiesa di S. Maria Stella continuava a vivere. Di questa ora bisogna dire di alcune fasi importanti della sua storia. Esisteva a Crema la chiesa di S.Marino, in fregio all'attuale Palazzo Folcioni, con relativo convento, appartenuta agli Umiliati, soppressi nel 1571 da Papa Pio V. La proprietà veniva acquistata dai Padri Agostiniani, del vicino convento di S. Agostino. Questi la davano in uso ai Gesuiti, dal 1603 al 1605, finché nel 1655 gli Agostiniani vendono il tutto al Monte di Pietà, la nobile istituzione caritativa, sorta a Crema nel 1496.

 

I Barnabiti

Nel 1664, dopo pochi anni di una prima scuola pubblica nei locali dell'ex Convento, il Maggior Consiglio della città e il Podestà Veneto chiamano a Crema, per la scuola, i Barnabiti, che in seguito acquistano i locali per lo sviluppo della scuola stessa. I Barnabiti vi restano fino al 1810, l'anno delle soppressioni napoleoniche di conventi, benefici, confraternite. Napoleone però aveva lasciato ad ogni Parrocchia una chiesa sussidiaria, e per S. Benedetto era appunto la chiesa di S.Marino. Nel 1879 il Comune chiede al Monte di Pietà di alienare la chiesa, per poi demolirla e allargare la piazza. Alla Fabbriceria di S.Benedetto vien proposto lo scambio con la chiesa di S.Maria Stella; superate le prime difficoltà, con un accordo del maggio 1884, la chiesa di S.Maria Stella diveniva la chiesa sussidiaria di S.Benedetto.

 

La Madonna nera

A questa passavano i tanti segni religiosi della chiesa di S. Marino: il portale d'ingresso, l'altare, l'organo, le tele della Madonna della Provvidenza, di S. Antonio M. Zaccaria, fondatore dei Barnabiti, il plafond con simboli eucaristici della volta, il gruppo ligneo della Pietà, sopra l'altare, sul Presbiterio, il singolare capocielo, che porta inciso data e provenienza, 7 settembre 1798 da Cremona e gli arredi lignei, pulpito e confessionale. Proviene da S. Marino soprattutto la statua della Madonna Nera, che rappresenta ancora oggi l'elemento caratteristico, devozionale e artistico, di S. Maria Stella. La Madonna, alta cm.160, avvolta nel suo prezioso manto, ornato di cinque collari, fra cui il terzo, il famoso Toson d'oro, che rendono ancora più solenne la figura della Vergine: questa ha come corona il triregno, il Bambino Gesù una corona. Due date recenti vanno ricordate, una negativa e l'altra positiva. Il 30 luglio 2002 un incendio nella chiesa di S.Maria Stella raggiunse e offese gravemente anche la statua della Madonna Nera: solo un diligente restauro, restituì nella sua maestà e bellezza, nel 2004, alla devozione quest'opera d'arte, datata al XV° sec.

 

Il restauro della chiesa

Dal marzo 2003 si iniziò un restauto globale della chiesa, con consolidamento delle strutture e sostituzione di materiali corrosi o ammalorati, riscoperta di 48 tavolette lignee: queste sono la testimonianza di una tradizione artigianale-artistica cremasca del soffitto a cassettoni con inserimento di tavolette dipinte. Com'è vero che le pietre parlano! Anche questa chiesa di S.Maria Stella svela ai cremaschi del XXI secolo pagine grandi di religiosità, di carità e di arte.

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