01-05-2016 ore 11:35 | Cultura - Libri
di Tiziano Guerini

Crema. Stefano Pavesi, per Aldo Salvagno "il paladino e il difensore della pura melodia"

La vita e l'opera di Stefano Pavesi (1779-1850) il bel libro di Aldo Salvagno, ed. Libreria Musicale Italiana, voluto da Società Storica Cremasca in collaborazione con l'Associazione Musicale Giovanni Bottesini, è un volume di ben 690 pagine - 50 euro il prezzo di vendita - che si articola in cinque parti: La vita, L'opera, La ricezione della musica di Pavesi nella stampa coeva, Il catalogo, Appendici. Si tratta di un lavoro durato cinque anni, fra scritti precedenti sul musicista cremasco (molto importante la prima biografia scritta dall' amico Faustino Sanseverino, anche lui un personaggio cremasco di spicco), verifiche di documenti in mezza Europa, cataloghi e cronologie delle opere pavesiane da controllare.

 

La vita, gli studi, gli esordi, il successo

La vita: gli studi, gli esordi, i primi successi, i quindici anni del massimo successo (1811-1817), maestro di Cappella a Crema, gli ultimi anni e la morte. La qualità musicale delle principali opere di Pavesi e l'ombra del grande Gioacchino Rossini sono analizzate in modo approfondito, così come il lungo e completo elenco delle opere rigorosamente oggetto di valutazione e critica. Molti anche gli spartiti musicali riprodotti. Il Pavesi fu, in sintesi, "il paladino e il difensore della pura melodia, semplice e di facile comprensibilità, con un accompagnamento mai invasivo e sempre al servizio del canto". La diffusione delle opere in Italia e all'estero, fra opere teatrali, sacre e strumentali, dimostrano un successo di critica e di pubblico sostenuto da una qualità indiscussa. Ricca l'ultima parte del volume con Appendici di indubbio interesse: dalla varia corrispondenza epistolare, ai viaggi in Italia e all'estero del Maestro.

 

Un rinnovato interesse da coltivare

La città di Crema non è mai stata generosissima con uno dei suoi cittadini di maggior successo agli inizi del 1800, se si eccettua la dedica di una via e una statua realizzata dallo scultore Ignazio Micotti collocato nel Famedio del Palazzo Comunale di Crema. Ora questo bel volume potrebbe rappresentare la ripresa di un interesse che darebbe ulteriore impulso alla storia della cultura musicale di cui Crema è ricca di tante notevoli personalità.

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