31-01-2017 ore 11:21 | Cronaca - Agnadello
di Gianni Carrolli

Agnadello. Affidi e violenza di genere, conto salato. Il sindaco Giovanni Calderara: “le spese delle rette scaricate sul Comune”

Circa un anno fa i sindaci del Cremasco l’avevano fatto presente ai deputati del territorio: il pagamento delle rette di minori e adulti ospiti delle comunità protette stava diventando un problema per la contabilità dei singoli Comuni. Come spiega il sindaco di Agnadello, Giovanni Calderara (intervento in allegato), “tutti gli interlocutori ai quali ci eravamo rivolti avevano promesso un interessamento, ma nessuna iniziativa concreta è stata messa in campo o si è rivelata risolutiva, lasciando ancora una volta i Comuni, soprattutto quelli di piccole dimensioni, soli di fronte a problemi che non possono risolvere ma soltanto subire”.

 

Il rimpallo istuzionale

L’ultimo caso risale alla fine del 2016, quando al Comune di Agnadello è stato richiesto di provvedere al pagamento della retta per un soggetto collocato in una struttura protetta. Mancando i fondi, la situazione è stata fatta presente alla Regione Lombardia, che ha risposto “invitando il Comune ad attingere ai fondi regionali – spiega Calderara – in parte disponibili, a suo dire, presso il Comune di Cremona, ente capofila del nostro ambito territoriale. La responsabile di settore del Comune di Cremona non ha però tardato a comunicare al Comune che la disponibilità di fondi non superava i 15 mila euro e che gli stessi non potevano essere impegnati per il solo caso in esame, ma spalmati sulle iniziative in corso a livello provinciale”.

 

La risposta territoriale

“A torta finita, il conto delle rette delle strutture protette viene scaricato sui Comuni”. Al solo Comune di Agnadello risultano attualmente affidati “7 minori e 3 mamme, ospitati in strutture protette, oltre a 2 affidi famigliari”. Di fronte a tali cifre, commenta il sindaco, “la tentazione di rimettere il mandato è molto forte”. Come gestire in maniera alternativa la situazione? Calderara auspica in un risveglio della politica locale, in un’ottica di collaborazione territoriale. In tal senso è stata sollecitata Comunità sociale cremasca – azienda consortile del Cremasco – affinché convochi una conferenza ove individuare la strategia da perseguire.

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