30-08-2016 ore 15:59 | Cronaca - Crema
di Gianni Carrolli

Aler. Lettera aperta: "A Crema poca privacy negli uffici e appartamenti sfitti"

“Vorrei un’Aler più efficiente sia nel rapporto con gli inquilini, sia nella gestione del patrimonio”. Ad affermarlo è Mario Lottaroli, ex consigliere comunale di Rifondazione comunista, che in una lettera inviata al direttore provinciale Maurizio Boldori parte da una premessa: “sono un convinto sostenitore della necessità di un maggiore e qualificato intervento pubblico in un settore vitale come quello delle abitazioni, inoltre ritengo che adeguati investimenti pubblici avrebbero limitato la devastante cementificazione di città e territori attuata dal capitale privato con la complicità dei governi nazionali e locali”.

 

Criticità degli uffici

Detto ciò, le criticità non mancano. Spiega Lottaroli “è necessario migliorare e disciplinare l’accoglienza della sede di via Matteotti: cosi come è strutturata non garantisce il diritto alla privacy, la parete che separa l’ufficio per il disbrigo delle pratiche dalla sala d’attesa è troppo sottile e quindi inefficace a tutelare la riservatezza. Inoltre la mancanza di un display elettronico che disciplini l’accesso all’ufficio, nelle occasioni di grande affluenza, genera confusione e tensione sul diritto di precedenza, in alcune occasioni solamente la cortesia del personale Aler è riuscita a stemperare le tensioni e ad evitare che la situazione degenerasse”.

 

Appartamenti sfitti

Alle richieste, Lottaroli accompagna un sollecito: “nel caseggiato in cui abito da alcuni anni vi sono due appartamenti sfitti; penso che questa sia una grave e inspiegabile inefficienza alla luce delle centinaia di domande di alloggio che non trovano risposte. Per di più questa situazione genera un mancato introito economico che a spanne valuto attorno agli 11-12 mila euro. Mi rendo conto che questa cifra può far sorridere, a fronte dei ragionamenti di macro-economia che leggiamo quotidianamente, ma io la penso alla maniera di un vecchio proverbio napoletano che recita: tanti pochi fanno assai”.

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