30-06-2015 ore 20:40 | Cronaca - Crema
di Stefano Zaninelli

Via Torre. No alla chiusura dell’Ufficio postale di Ombriano: una cinquantina gli aderenti al presidio di protesta

Regione Lombardia ha già suonato il requiem per l’Ufficio postale di Ombriano. Di tutt’altro avviso la cinquantina di persone – tra questi anche alcuni politici locali – che stamattina hanno manifestato davanti alla sede di via Torre. Una protesta silenziosa, senza disagi né impedimenti agli operatori postali, svolta all’esterno dell’ufficio ombrianese. Durante la dimostrazione, il sindaco Stefania Bonaldi ha illustrato l’attività istituzionale svolta nei confronti di Regione Lombardia e Poste Italiane; lo stesso ha fatto il deputato Franco Bordo, che ha lasciato qualche speranza acché il presidio non venga soppresso.

 

Primo passo

“È stato il primo passo – afferma Gianluca Giossi, capogruppo Pd in Consiglio comunale – il primo segnale che volevamo dare dopo notizia dell’insuccesso della mediazione tra Regione Lombardia e Poste Italiane. Anche se l’orario probabilmente non era l’ideale, perché verso mezzogiorno c’è anche chi deve sbrigare altre faccende, la risposta c’è stata. Dal punto di vista politico erano presenti sia esponenti dei gruppi di maggioranza, sia Tino Arpini (Solo cose buone per Crema) della minoranza; possiamo dire che la manifestazione e l’interessamento alla questione non ha riguardato solo una fazione politica, ma è stata abbastanza trasversale”.

 

Seconda manifestazione

Quanto emerso stamattina è la volontà di proseguire con le manifestazioni di protesta. Come auspicato da Tino Aprini, lunedì mattina è previsto un secondo presidio, stavolta davanti alla sede centrale della Poste Italiane, in via Cavour; l’orario di inizio è fissato alle ore 10 ma l’ufficialità dovrebbe arrivare nei prossimi giorni. L’iniziativa di lunedì prossimo darà l’occasione ai politici assenti stamattina di unirsi al “no” al depauperamento dei servizi in città e sul territorio cremasco.  

 

Indurre al ripensamento

“Ho visto i presenti molto accalorati – aggiunge Tino Arpini – sebbene l’orario non fosse l’ideale e l’affluenza ne abbia risentito. Ad eccezione della trascuratezza della mia segnalazione iniziale, devo ammettere che l’amministrazione ha fatto parecchio per salvare l’ufficio postale. Alla manifestazione di lunedì prossimo mi auguro possa partecipare più gente, per mostrare le ipotetiche conseguenze del confluimento dei residenti di Ombriano alla sede dei Sabbioni. Stamattina nessuno ha messo la testa fuori dall’ufficio postale: speriamo di poter dare un segnale più significativo. Il decreto, per ora, non ha scadenza: un po’ di subbuglio popolare può ancora indurre al ripensamento di una decisione assurda”.

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