30-04-2024 ore 07:22 | Cronaca - Salvirola
di Claudia Cerioli

Salvirola: i bambini della primaria ‘fanno memoria’ della Liberazione grazie ai reduci

“Io sono Ermenegildo, nome di battaglia Arno”; “Io sono Lidia, nome di battaglia Bruna”; “Io, invece sono Gastone, nome di battaglia Biondino”. E poi ci sono le magliette con la scritta: Ida Valbonesi, Bruno Bertoldi, Mario Candotto, Teresa Vergalli, Sandro Pertini e tanti altri. Fino a qualche giorno fa i bambini della scuola primaria “Dante Alighieri” manco sapevano chi fossero ma grazie al 25 aprile hanno scoperto che la festa della Liberazione è dalla dittatura nazifascista, raggiunta grazie ad un “esercito clandestino” di partigiani. A Salvirola, infatti, il 25 aprile lo hanno celebrato anche i bambini della scuola primaria e non solo le istituzioni.

 

Fare memoria

Mercoledì 24 aprile, accompagnati dai loro insegnanti si sono incontrati con una delegazione dell’associazione Combattenti e reduci, capitanata dal loro presidente, per fare memoria degli uomini che anche nel loro piccolo paese hanno perso la vita a causa della prima e della seconda guerra mondiale. Una giornata preparata per giorni con lo studio del libro Noi i ragazzi della libertà. I partigiani raccontano di Gad Lerner e Laura Gnocchi, con la visione del film sui sette fratelli Cervi, con la realizzazione di veri e propri manifesti che sono stati portati in corteo. Ma non solo. Nelle classi i bambini hanno preso in mano testi e poesie ma anche ascoltato e imparato “Staffette in bicicletta “ che Vinicio Capossela, nel suo ultimo lavoro, ha voluto dedicare alle staffette partigiane.

 

La vita di Lidia Menapace

Mercoledì l’incontro al monumento dei caduti dove, dopo l’alzabandiera con l’Inno d’Italia e un breve discorso del presidente, Elisabetta di quarta ha raccontato a tutti la vita della partigiana Lidia Menapace mentre i ragazzi di quinta hanno letto frasi estrapolate da libri che erano stati approfonditi in classe. Prima di finire al suono di Bella ciao ogni bambino ha depositato un fiore al monumento partecipando in maniera accorata alla giornata. “Credo – spiega il maestro Alex Corlazzoli – che il 25 aprile non possa e non debba essere un giorno di vacanza come un altro ma che ogni studente debba sapere perché siamo a casa da scuola. Quando ero bambino partecipavamo senza capire a cerimonie dove tra poche persone, il sindaco leggeva parole lontane a noi bambini e quelli che la maestra considerava i più bravi leggevano poesie senza capirne il significato. Non è così se può essere vissuta oggi la festa della Liberazione!”.

1608