27-09-2015 ore 10:56 | Cronaca - Crema
di Stefano Zaninelli

Sala Ricevimenti. Disabilità ed indipendenza, esperienze a confronto. Martinenghi: “riflessione che va sollecitata”

Il dopo di noi comincia adesso: questo il titolo del convegno organizzato dall’Anffas di Crema nei giorni scorsi. Una cinquantina i presenti in sala Ricevimenti, dove sono stati messi a confronto strumenti ed esperienze nell’ambito del diritto ad una vita indipendente per persone affette da disabilità. “Un confronto serio e sereno – spiega Daniela Martinenghi, presidente Anffas Crema – rispetto ad un tema delicato, che abbiamo scelto di strutturare in due parti”.

 

Il convegno, le esperienze

Mentre nella prima parte si sono alternati i commenti degli esperti delle materie notarili, economiche e giuridiche (Sara Boselli, Sergio Pellegrino e Marco Avanza), nella seconda parte è stata considerata “l’esperienza della cooperativa sociale Come noi, di Mortara: grazie alla concessione di un appartamento da parte di una famiglia con figlio disabile, hanno potuto condurre le verifiche delle abilità di quella persona all’interno di un appartamento protetto. Nel corso del tempo, si sono aggiunti altri tre compagni con disabilità simili: una novità assoluta all’interno de percorsi autonomia”.

Problema da affrontare

Il tema dell’indipendenza delle persone disabili “spesso non viene affrontato per tempo. Le famiglie – commenta Martinenghi – rinviano il problema, finché invecchiando perdono lucidità e lasciano tutto in sospeso. È un argomento che va affrontato subito, cercando di impostare la vita su un percorso costruttivo, senza pensare che saranno gli altri a farsene carico. Oggi esistono molti modi per pensare al proprio figlio, ma la riflessione sulle modalità va sollecitata: questo è ciò che vuole suggerire il convegno Il dopo di noi comincia adesso ”.

 

La situazione attuale

Nel dibattito attuale le prospettive non sono rosee, ma spiragli di speranza non mancano: “Regione Lombardia ha messo il blocco alle contrattualizzazioni delle strutture a tutela dei disabili, quali Comunità socio sanitarie e le Residenze sanitarie per disabili, posti dove generalmente queste persone vengono istituzionalizzate. Come associazione di famiglie stiamo sperimentando nuove forme di residenzialità alternative a quelle esistenti – conclude Martinenghi – speriamo possano essere riconosciute dagli enti preposti”. Attesa, infine, per l’approvazione del disegno di legge “Dopo di noi”, in calendario in Parlamento il 28 settembre

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