"Perché non pensare a un ricordo indelebile dell’Olocausto che colpì anche cittadini di Crema e del suo territorio”? Da questa domanda, ha spiegato don Giorgio Zucchelli, direttore de Il Nuovo Torrazzo, è nata la proposta di realizzare la scultura svelata stamani in piazza Istria e Dalmazia, realizzata grazie al contributo del settimanale diocesano e dell’Associazione popolare Crema per il territorio.
Le celebrazioni
Le commemorazioni per il Giorno della memoria si sono svolte stamattina in piazza Istria e Dalmazia. Oltre alle autorità civili, ecclesiali e militari molti erano i presenti accorsi alle celebrazioni; tra questi anche alcuni giovani studenti del liceo Dante Alighieri e del C.R. Forma. La cerimonia è iniziata alle 11.30 con l’inno di Mameli, seguito dall’inaugurazione della scultura e proseguita con le orazioni delle autorità.
Un’occasione per riflettere
“In quest’occasione dobbiamo non solo ricordare quanto accadde in quei giorni – ha commentato il vicesindaco, Angela Beretta, nel suo discorso – ma riflettere su quante e quali nefandezze l’essere umano è stato capace di arrecare ai suoi simili. Forse il senso profondo di questa giornata sta proprio qui, nel riflettere sulle ragioni storiche, sui fattori sociali, culturali e politici che favorirono l’affermarsi di quella pazzia collettiva che fu il nazifascismo”.
Rifuggire odio razziale e fanatismo
“Mi rivolgo anche e soprattutto ai giovani – ha aggiunto il vicesindaco – affinché si facciano carico di costruire per il futuro una nuova coscienza umanitaria e solidale, allo scopo di rifuggire dalla guerra, dall’odio razziale e dal fanatismo, sia esso religioso che politico. A noi adulti rivolgo il monito di non smettere mai di imprimere alle giovani generazioni il più totale ripudio dell’odio razziale e dell’intolleranza”.
La testimonianza dei reduci
Tra i presenti, questa mattina, c’erano due testimoni di ciò che fu il genocidio nazista: Guido Hassan e Maurizio Lazzaroni. La famiglia Lazzaroni “ha ricevuto 5 croci di guerra”, come racconta Maurizio, che lo scorso 27 gennaio ha ricevuto la medaglia d’onore dall’ex presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano. La famiglia Hassan, invece, è stata tratta in salvo, nel 1944, dal cremasco Ernesto May. “Ho una grande gratitudine per Crema e per quella persona speciale – ha concluso Guido – perché di persone come lui ce n’erano veramente poche”.