25-11-2015 ore 13:40 | Cronaca - Spino d'Adda
di Silvia Tozzi

Spino d'Adda, prevenzione alla violenza. Come diventare un bersaglio difficile

La conferenza su Come diventare un bersaglio difficile (prevenzione alla violenza sulle donne) è stata un successo, svolta con i relatori in piedi da tante erano le persone presenti. Dopo l'introduzione di Laura Gipponi e del sindaco Paolo Riccaboni, ha preso la parola Michele Bulloni, sostituto commissario della polizia di Stato, ha spiegato in cosa consiste il reato del maltrattamento in famiglia, accennando la normativa sullo stalking. Ha ricordato che spesso le donne difendono il maltrattante, a causa, ha sostenuto, dello spirito da crocerossina.

 

La violenza è ciclica

“Pensano di poter cambiare gli uomini che sono violenti, ma non è assolutamente possibile perché questo è un gioco al rimando. La violenza è ciclica. Si inizia con atteggiamenti intimidatori o di isolamento, di svilimento con cose che non costituiscono reato. Dirti che non sei una brava mamma o che non sai fare il tuo lavoro in casa non è un reato”. Poi arrivano percosse e abusi sessuali, quindi la pacificazione. Bulloni ha ricordato alle donne che ci si può rivolgere alla polizia o alla Rete Contatto o all'associazione Donne contro la Violenza.

 

Il nemico sconosciuto

Guaita ha parlato delle differenze fisiche, neurologiche e ormonali tra uomo e donna, quindi dei vari livelli di attenzione che si deve avere a seconda della situazione in cui si è, e come riconoscere l'uomo che ci avvicina con l'intento di aggredire. Infatti l'argomento da lei toccato verteva sull'aggressione in strada, a scopo di stupro o di furto. A conclusione, il vicesindaco Luciano Sinigaglia ha presentato il secondo corso di autodifesa femminile, 5 incontri a partire da gennaio, 15 euro a persona, coordinato dal comandante della Polizia Locale Gaetano Papagni.

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