25-02-2018 ore 20:44 | Cronaca - Casale Cremasco
di Andrea Galvani

Alto Cremasco. Inquinamento falda, ecco la cronologia degli eventi del Comune di Casale

“Al comune di Casale Cremasco e Vidolasco – spiega l'amministrazione comunale - non interessa polemizzare sui presunti ritardi degli enti deputati all’informazione e agli interventi adeguati per affrontare la questione legata alla vicenda della società Flamma di Isso in provincia di Bergamo. Ci preme capire, invece, le cause dell’inquinamento dei due pozzi ubicati in territorio di Castelgabbiano, comune confinante con il nostro e le relative azioni per eliminarle”.

 

La cronologia degli eventi

“Precisato questo - prosegue il comunicato - ci pare utile rendere pubblica la cronologia degli avvenimenti per comprendere la vicenda, togliere dubbi e possibilità di fraintendimenti”. Il documento è integrale in allegato. Il 20 settembre 2017 la Provincia di Cremona scrive ai comuni di Casale Cremasco Vidolasco, Camisano e Castelgabbiano, all’Ats Bergamo, all’Ats Val Padana sede di Cremona, agli uffici competenti della Regione Lombardia, alla Provincia di Bergamo e al Comune di Isso che il 1 agosto 2017 è stata informata dall’Arpa «in merito ad una situazione di inquinamento della matrice acque sotterranee» che interessa la ditta Flamma ubicata in territorio di Isso. Precisa che il rilevamento dell’Arpa è del 26 giugno 2017.

 

I pozzi da campionare e gli inquinanti

Il 27 settembre il Comune di Casale Cremasco Vidolasco chiede alla Provincia di Cremona informazioni più precise. Il 19 dicembre “la Provincia di Cremona informa che sono stati individuati i pozzi da campionare. Casale scrive a Padania Acque e “chiede una verifica del pozzo dell’acquedotto sito in via Repubblica in Casale Cremasco”. Il 24 gennaio la Flamma comunica che il 29 gennaio effettuerà i prelievi su due pozzi di Castelgabbiano e uno a Camisano.

 

Analisi e controanalisi

Il 26 gennaio la Provincia comunica che ha invitato Arpa a presenziare ai campionamenti che Flamma effettuerà il 29 gennaio e nel contempo sollecita la stessa Arpa ad eseguire delle controanalisi. Il 29 gennaio Arpa invia il verbale del sopralluogo e il campionamento da lei effettuato lo stesso giorno. Il 2 febbraio Padania Acque invia i risultati delle analisi effettuate sul pozzo di via Repubblica a Casale Cremasco. I referti, sottolinea, confermano l’assenza delle sostanze segnalate nella lettera della provincia di Cremona del 20 settembre 2017.

 

Triclorometano e tetracloroetilene

Il 9 febbraio la Provincia di Cremona comunica che l’Arpa ha effettuato il campionamento di Camisano in un pozzo diverso da quello indicato nella comunicazione del 19 dicembre. La Flamma invia gli esiti del suo campionamento: “si evince la presenza di triclorometano e tetracloroetilene in un pozzo di Castelgabbiano e di tetraclorometano nell’altro pozzo di Castelgabbiano. La Flamma scrive: «si fa presente che l’azienda, non utilizza in nessun ciclo produttivo né triclorometano, né tricloroetilene, né tetracloroetilene ». Precisa che « nel corso del 2014 l’azienda aveva già segnalato agli organi competenti, come soggetto non responsabile la presenza di triclorometano nelle acque del sottosuolo ».

 

Attese le analisi dell’Arpa

Il 14 febbraio “il Comune di Casale telefona e scrive alla Provincia di Cremona chiedendo informazioni sulla possibilità di una presenza di triclorometano e tricloroetilene nelle falde acquifere del proprio territorio”. Il giorno dopo la Provincia di Cremona comunica che è in attesa delle analisi eseguite da Arpa per la validazione dei dati di parte. Informa che ha chiesto «cortesemente alla stessa Arpa di allegare una valutazione tecnica, al fine di supportare gli Enti preposti nelle opportune considerazioni di competenza».

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