24-10-2014 ore 16:51 | Cronaca - Ricengo
di Riccardo Cremonesi

Ricengo, in casa centinaia di reperti archeologici e storici. Cinquantenne denunciato dalla Guardia di Finanza. Il materiale, di valore inestimabile, sarà devoluto al Museo di Crema

Dopo una lunga indagine i militari della Tenenza di Finanza di Crema hanno denunciato alla Procura delle Repubblica di Cremona un impiegato cinquantenne di Ricengo con l’accusa di ricerche di reperti storici non autorizzate e dell’impossessamento illecito di beni culturali appartenenti allo Stato. All’inizio di ottobre, ma solo oggi è stata divulgata la notizia, i finanzieri sono entrati nell’abitazione di Ricengo e si sono trovati di fronte ad un autentico museo privato con reperti archeologici di epoca romana e storici risalenti alla Seconda Guerra d’Indipendenza.

 

Reperti venduti su Ebay

Appassionato di storia militare nonché esperto d’armi antiche e moderne, in anni di ricerche personali ha accumulato centinaia di reperti del I e II secolo a.C. e di età medioevale, oltre a numeroso materiale bellico ed oggettistica varia riconducibili all’epoca napoleonica, alle battaglie risorgimentali di Solferino e San Martino e ai due conflitti mondiali, parte dei quali anche rivenduto via internet sul sito di aste on line Ebay.

 

Ricerche senza autorizzazione degli enti preposti

L’attività di ricerca dell’appassionato è stata condotta senza l’autorizzazione del Ministero dei Beni Culturali e la normativa nazionale prevede che i reperti rinvenuti nel sottosuolo debbano essere denunciati entro 24 ore dalla scoperta al Soprintendente, al Sindaco ovvero all’Autorità di Pubblica Sicurezza in quanto considerati beni culturali appartenenti allo Stato.

 

Patrimonio d’inestimabile  valore

I finanzieri della Tenenza di Crema hanno catalogato 800 monete antiche di epoca romana tardo- repubblicana (I e III sec a.C.) e 500 di età medioevale e contemporanea (19° secolo), più di 300 munizioni d’artiglieria a palla, circa 700 ogive, 160 bombe a mano e da lancio, 13 granate d’artiglieria, oltre  ad oggettistica varia quali bottoni ed elmetti da guerra. Oltre a ciò sono stati rinvenuti e sequestrati circa 500 oggetti di notevole interesse storico, databili tra la protostoria e l’età contemporanea. Tra questi anche un piatto e due anfore provenienti da scavi effettuati nell’Italia meridionale e di produzione attica o magno-greca. Sono stati sottoposti a sequestro anche i due metal-detector utilizzati per le ricerche.

 

I reperti saranno affidati al Museo Civico di Crema

I reperti sono stati sottoposti al vaglio della Soprintendenza per i Beni Archeologici della Lombardia che ne ha certificato l’autenticità e l’interesse storico-archeologico dello Stato, mentre il Comando Logistico Nord dell'Esercito ha esaminato i proietti e le ogive per attestarne l’inoffensività. Su proposta del Comando della Guardia di Finanza, la Soprintendenza per i Beni Archeologici della Lombardia ha dato il suo assenso a che, al termine della vicenda processuale, tutti i reperti archeologici, storici e bellici siano affidati al Museo Civico di Crema dove saranno esposti a beneficio dei cittadini. Il Museo ha già dato la sua disponibilità a riceverli.

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