24-05-2018 ore 18:23 | Cronaca - Crema
di Lidia Gallanti

Strade di legalità. Cremaschi in piazza per le vittime della mafia, la presenza è impegno

A Crema il 23 maggio è l’impegno di chi non dimentica. Ventisei anni dopo la strage di Capaci la città ha ricordato le vittime della mafia in largo Falcone e Borsellino. L'iniziativa organizzata dalla Consulta dei giovani ha riunito in largo Falcone e Borsellino una cinquantina di persone. Presenti il sindaco Stefania Bonaldi, assessori e consiglieri comunali, carabineri, poliziotti, studenti di ieri e di oggi. Insieme, immagine dello Stato.


L'ulivo di largo Falcone e Borsellino

Due chitarre hanno accompagnato le letture tratte dalle testimonianze di chi ha dato la vita per contrastare la criminalità organizzata: Giovanni Falcone, Francesca Morvillo, Vito Schifani, Rocco di Cillo, Antonio Montinaro, Giuseppe Fava, Peppino Impastato. Sono solo alcune delle persone ricordate di fronte all’ulivo collocato su un lato del piazzale. Identico a quello di via d’Amelio, luogo della strage costata la vita al magistrato Paolo Borsellino e ai cinque agenti della sua scorta. L'albero cremasco è stato piantato diciotto anni fa dagli studenti dell’istituto magistrale. Una riflessione condivisa che ha messo radici e rami. Ieri come oggi ricorda il bisogno di “costruire una società altruista per migliorare il mondo in cui si vive”.


Strade di legalità: 57 giorni e un murales

Durante la serata è stato presentato il progetto 57 giorni, strade di legalità. Un percorso tracciato tra il 23 maggio e il 19 luglio, il tempo che intercorre tra l'assassinio di Giovanni Falcone e quello di Paolo Borsellino. La Consulta ha predisposto una serie d’incontri per riflettere sul tema della criminalità organizzata, conoscerne l’origine, l’evoluzione e l’operato di chi la combatte giorno dopo giorno, dalla giustizia al mondo dell’informazione. Il primo appuntamento sarà sabato 2 giugno, festa della Repubblica. Dalle ore 14.30 in poi i ragazzi si ritroveranno per ripulire le pareti imbrattate dell'istituto magistrale. Diventeranno la tela di un dipinto dedicato ai due magistrati siciliani impegnati nella lotta alla criminalità organizzata.

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