24-05-2016 ore 13:47 | Cronaca - Crema
di Ilario Grazioso

Crema. Istituto Stanga, Monaci affronta l’attualità e le possibilità future

Fanno sul serio dalle parti di viale santa Maria: non va proprio giù alla maggioranza dei docenti della sede di Crema dell’istituto agrario Stanga che del loro futuro si decida nelle stanze della provincia di Cremona. E questa volta Basilio Monaci, direttore dell’azienda agricola della scuola, nonché componente del consiglio d’istituto e della giunta esecutiva, non lo manda a dire. Raccolte le adesioni dei colleghi, ha preso carta e penna ed ha inviato una missiva sul tema accorpamenti (integrale in allegato), al presidente della provincia Carlo Vezzini, ai componenti il consiglio provinciale, all’assessore comunale Attilio Galmozzi ed a Matteo Piloni, in qualità di segretario provinciale del Partito democratico.

 

La cooperazione con il territorio

Il personale della sede di Crema dell’istituto agrario, che fa capo allo Stanga di Cremona, è preoccupato per la situazione e teme di assistere ad un’involuzione. Il motivo? La sua collocazione all’interno dell’ambito cremonese–casalasco, anziché in quello cremasco, posizione ibrida in quanto tutte le altre scuole di Crema sono inserite nell’ambito territoriale cremasco. Monaci e i suoi colleghi, fanno riferimento alla legge 107, nella parte in cui viene ribadita la necessità della scuola di cooperare ed interagire con il territorio e le altre istituzioni locali. A questo proposito, ricorda come la sede cremasca della sua scuola, lo fa e bene da decenni, basta pensare ad appuntamenti come la storica festa dell’albero e questo potrà essere fatto ancora meglio, alla luce di quello che sarà l’area omogenea cremasca. Quanto alla filiera agroalimentare che di tanto in tanto viene evocata quando si parla di separazione delle sedi cremasche da Cremona, secondo Monaci, non si è mai concretizzata per motivi contingenti e concreti. “Crema e Pandino distano 45 e 60 km da Cremona, gli istituti agrari di Codogno e Piacenza sono molto più vicini alla sede centrale e mai si è pensato con la forza di annetterli – scrivono i docenti – perché la vera sinergia si realizza con la testa, il cuore, l’univocità di intenti, nella libertà reciproca”.

 

Sindacati scuola e mondo agricolo

Qualche stoccata Monaci la riserva anche alle organizzazione sindacali del comparto scuola, ed alle associazioni rappresentative del mondo agricolo, non particolarmente attente alle ragioni richiamate dai docenti cremaschi a sostegno delle loro tesi, mentre esprime favore per l’atteggiamento di altre scuole, che si sono messe a disposizione delle esigenze del territorio, aprendosi anche ad una ridefinizione della loro configurazione e della loro offerta formativa. “Non ci spaventa lavorare con una nuova scuola nel territorio cremasco – osserva Monaci – non abbiamo preconcetti, né pregiudizi, anzi, sarà tutto un percorso da costruire e progettare”.

 

Futuro: tra Marazzi e Sraffa

Non ha peli sulla lingua il direttore Monaci, quando gli si fa notare che pubblicamente non si sono registrate prese di posizioni da parte della sua dirigenza: “Io esprimo il mio pensiero e quello della maggioranza dei docenti della sede di Crema, del resto cosa posso fare – aggiunge – sono qui da 30 anni ed ancora ne ho qualche altro davanti, prima di lasciare spazio ai giovani”. Qualora si dovesse raggiungere l’obiettivo di far desistere il presidente Vezzini dall’intendimento di mantenere lo Stanga unito, Monaci affronta il tema degli accorpamenti realizzabili: “La politica per non sporcarsi le mani potrebbe pensare di mettere assieme due cocci, il Marazzi e noi”. Unione che potrebbe anche avere la sua validità, “al di là del percorso moda, poco affine come indirizzo rispetto ad agraria e meccanica”, dice Monaci. Tuttavia anche quell’aggregazione potrebbe incorrere nel breve periodo in problemi di consistenza numerica, tali da non poter assicurare una dirigenza autonoma. Altra opzione? Lo Sraffa, affiancando l’agricoltura all’enogastronomia si potrebbe veramente pensare ad una scuola di filiera.

 

Giornate intense

Oggi si terrà una riunione dei docenti della sede di Pandino e domani analogo appuntamento presso la sede di Crema. A seguire, giovedì a Pandino, assemblea con i rappresentanti sindacali, prima di conoscere le decisioni del consiglio provinciale, ammesso che giovedì si giunga a decidere qualcosa. Giusto per ricordarlo, i sindaci del cremasco hanno ribadito che respingeranno le proposte del presidente Vezzini.

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