23-09-2016 ore 11:15 | Cronaca - Crema
di Ilario Grazioso

Crema. Accorpamenti, Ernesto Abbà: “servono due poli liceali e l’agroalimentare”

Negli ultimi 16 anni è stato alla guida dell’Istituto Sraffa, una delle scuole più importanti della città, per numero di iscritti, specificità degli indirizzi e tradizione nei servizi offerti agli alunni diversamente abili. Ernesto Abbà ha lasciato da qualche settimana, l’impegno da dirigente scolastico, ma dall’alto della sua esperienza quarantennale nella scuola, offre il suo punto di vista sui nuovi scenari che riguardano gli accorpamenti scolastici. Come ricordato dall’assessore Attilio Galmozzi lo scorso 2 settembre, nel corso di una riunione in comune con i dirigenti scolastici delle scuole cittadine, il Cremasco punta all’autonomia. “Ho assistito a diverse razionalizzazioni – dice Abbà, utilizzando un termine in voga qualche anno fa – che una volta fatte, dopo due o tre anni sono state completamente ribaltate. Anche questa volta c’è il rischio che si facciano cose senza capo, né coda e senza alcuna logica scolastica”. Il timore è che gli incontri a Crema e a Cremona ed il coinvolgimento di amministratori, politici, associazioni di categoria, porti a valutazioni fatte con “il solito bilancino della politica”. In altri termini, conclude Abbà: “Accontentare qualche personaggio e non scontentare qualche altro, con il risultato di produrre cose molto deboli”.

 

Nuovi licei e agraria con lo Sraffa

Abbà è convinto che le scuole presenti nei due ambiti, nei quali è diviso il territorio provinciale (cremonese/casalasco e cremasco) debbano essere autonome, per scongiurare innumerevoli problematiche che si potrebbero produrre nella gestione quotidiana, alla luce delle normative sui trasferimenti del personale e non solo. Ed in questo contesto, con la premessa che “tutto ciò che è stato fatto in questi anni nella scuola con l’intento di migliorarla, l’ha peggiorata”, Abbà boccia il polo dell’agromeccanica: “senza perdere nessuna presidenza sul territorio, io avrei pensato alla creazione in città di un polo liceale scientifico ed uno umanistico con liceo scientifico e liceo tecnologico da una parte e liceo classico, scienze umane, linguistico e artistico dall’altra. All’istituto Galilei i corsi del Marazzi e infine, l’unico vero polo di filiera: quello agroalimentare con lo Sraffa, l’agraria di santa Maria e la Casearia”. Sono questi per l’ex dirigente dello Sraffa, gli scenari che porterebbero a scelte più razionali dal punto di vista dell’offerta scolastica e che avrebbero più valore anche in futuro.

 

Profondo rapporto

Non ha mai fatto mistero del suo particolare legame con la scuola di via Piacenza, del resto, il personale di segreteria lo vedeva frequentemente spuntare nella struttura scolastica anche al pomeriggio, ed ora lo conferma anche lui, da poco sostituito dal reggente Flavio Arpini: “Lo Sraffa mi ha dato molto, mi ha fatto crescere e lo dico senza piaggeria, prima umanamente e poi professionalmente. Spero di aver dato anche io tanto, di sicuro – conclude Abbà – io ho dato un’infinitesima parte di ciò che ho ricevuto da tutti, studenti e personale scolastico”.

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