23-05-2016 ore 11:45 | Cronaca - Crema
di Ilario Grazioso

Crema. Accorpamenti scolastici, Bonizzoni: “Cremona ha sistemato se stessa, qui serve il polo agro meccanico”

Nel groviglio di ragionamenti circa il futuro degli istituti scolastici superiori cittadini, post buona scuola e piano di riorganizzazione provinciale, si fa fatica ad aggiungere quanto non già scritto e detto da più parti. Non è mai superfluo ricordare che a legislazione vigente, lo scompiglio è stato favorito dalla creazione dei due ambiti territoriali (13 Cremona/Casalasco, 14 Crema) e la conseguente impossibilità di gestire nel senso proprio del termine, istituti ricadenti territorialmente su due ambiti differenti, per quanto concerne, mobilità, supplenti e quant’altro. Gli addetti ai lavori sanno bene cosa potrebbe produrre questo: ulteriore caos organizzativo a tutto svantaggio degli studenti.

 

Legge 107: Munari, Marazzi e Stanga

“Stupisce – sottolinea Giampietro Bonizzoni, attuale fiduciario di Crema del polo Apc-Marazzi – che ci si intestardisca sulla salvaguardia di posizioni di retroguardia, perché per mille ragioni, una scuola su due ambiti diversi è improponibile”. Bonizzoni per altro verso, riprende lo stesso discorso anche per quanto riguarda l’artistico e aggiunge: a settembre in occasione di un incontro con funzionari dell’ufficio scolastico regionale della Lombardia, svoltosi proprio a Crema era stato sottolineato come Munari, Apc-Marazzi e Stanga non erano compatibili con l’impianto organizzativo prospettato dalla legge 107, ed ogni scuola doveva rimanere all’interno del suo ambito territoriale. “Non è campanilismo, ma è la logica della nuova legge”, osserva Bonizzoni. Evidentemente, dall’autunno alla primavera sarà cambiato qualcosa dalle parti di Milano, o meglio, di Cremona, visto le proposte della provincia. Nessun intento polemico, tuttavia: “Cremona ha sistemato se stessa, stacca l’artistico per mantenere lo Stradivari, stacca il Marazzi dall’Apc e inventa l’accorpamento con il Munari”. Lo Stanga unito è un evidente squilibrio nei dimensionamenti; non vanno poi dimenticati i fantomatici lasciti nobiliari e le deroghe nazionali, al fine di costituire un impedimento alla separazione dell’istituto agrario Stanga nelle sue sedi di Crema e Pandino da Cremona.

 

Ciò che sembrava certo non lo è più

Per Bonizzoni. una delle tre certezze di cui si parlava da mesi, quella del polo agro meccanico cremasco con Marazzi, Stanga Crema e Pandino ora viene meno. “Sono molto dispiaciuto, a qualcuno potrò sembrare polemico, ma ciò che sta accadendo è questo. Certo – aggiunge il fiduciario del Marazzi – ciò che vado dicendo non è sicuramente il vangelo, ma è sotto gli occhi di tutti che a Crema c’è un polo liceale (scientifico, classico, linguistico, ex magistrali) che presenta oltre 1600 iscritti, al limite del sovradimensionamento e sarebbe nella logica delle cose che si sdoppiasse”. A quel punto, porte aperte per il polo agro meccanico con lo Stanga.

 

Le possibilità

La prima opzione potrebbe essere questa: artistico e scientifico (o liceo delle scienze umane, che potrebbe presentare maggiori affinità con il Munari) insieme, in modo da costituire due poli liceali a Crema, ma di dimensioni ragionevoli. Tutti gli istituti di Cremona viaggiano tra gli 800 e i 900 iscritti, l’unico che supera questa quota è il Torriani ed in tutto fanno 8 presidenze. Nel territorio cremasco invece ci sono solo 4 istituti, Galilei (circa 1750 studenti), Racchetti-Da Vinci (circa 1600) Pacioli (circa 1650), Sraffa (1200), in alcuni casi al limite del sovradimensionamento.

 

La seconda opzione

Al termine dell’interlocuzione di questi mesi, sembrerebbe dalle parole di Giampietro Bonizzoni, che dal cilindro del presidente Vezzini, si sia tirata fuori l’idea di affiancare all’artistico proprio il Marazzi: “Per non pestare i piedi a qualcuno, chi fa la voce grossa viene accontentato, a danno di quelli che invece hanno meno voce in capitolo. Anche dal punto di vista sindacale, questo tipo di scelte non salvaguarda nessuno, sarà un problema anche per i cremonesi, e chi farà domanda nell’ambito di Cremona, se gli istituti resteranno sui 2 ambiti dovrà spostarsi”.

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