22-04-2018 ore 20:52 | Cronaca - Crema
di Lidia Gallanti

Al dé dal dialèt, la lingua che parla al cuore conquista Crema con poesie, canti e ricordi

Ci sono parole buffe, impronunciabili, intraducibili. Altre ancora racchiudono sensazioni o concetti che non si saprebbe descrivere altrimenti. È questa la magia del dialetto cremasco, per un giorno protagonista nei chiostri del centro culturale sant'Agostino. L'iniziativa organizzata dalle associazioni RinasciMenti e Concrescis ha richiamato oltre trecento persone di ogni età. Per alcuni un tuffo nell'infanzia, per altri un mondo conoscito solo attraverso il racconto dei nonni, da riscoprire con loro.


Poesie e canzoni an dialèt

La giornata è iniziata con una serie di conferenze a tema a cura di Luciano Geroldi, Pierluigi Ferrari, Carlo Alberto Sacchi, Edoardo Edallo e Walter Venchiarutti, per una panoramica sui tanti usi della lingua autoctona tra letteratura e parola, poesia e quotidianità. Nel pomeriggio la sala Pietro da Cemmo ha ospitato la commedia C’era una volta, ispirata alle favole e messa in scena dalla compagnia teatrale Adess riom.  Dal teatro alla musica, con i canti popolari intonati dal coro Armonia di Moscazzano, Credera e Rovereto.
 

Un tuffo tra passato e presente

Durante l'intera giornata i visitatori hanno avuto l'occasione di visitare la Casa cremasca ispirata alla civiltà contadina, con un'esposizione di attrezzi da lavoro un tempo utilizati nelle nostre campagne. I chiostri hanno accolto le poesie a strappo scritte da autori cremaschi, laboratori per bambini e una raccolta di fotografie scattate in città e sul territorio, ieri e oggi. Per tutti l'occasione di fare un tuffo nel passato alla scoperta delle proprie radici attraverso la lingua, tesoro da custodire in tutte le sue sfumature.

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