21-11-2014 ore 21:05 | Cronaca - Crema
di Stefano Zaninelli

Sicurezza sul lavoro. Convegno Anmil all'Ospedale di Crema. In provincia di Cremona il più alto tasso di infortuni mortali

Prevenzione del rischio e cultura della sicurezza sul lavoro devono essere anteposte a qualsiasi normativa. Questo il messaggio passato stamani presso la sala Polenghi dell’Ospedale Maggiore di Crema, al convegno Giovani, salute e sicurezza organizzato dall’Associazione nazionale fra lavoratori mutilati e invalidi del lavoro, sezione di Cremona. L’incontro era rivolto ad alcune classi di quattro istituti secondari cremaschi: il Galilei, lo Sraffa e lo Stanga. Quattro i relatori del convegno: Maurizio Grassi, primario del reparto di Oncologia del Maggiore di Crema, Anna Marinella Firmi, direttore del servizio prevenzione sicurezza ambieti lavoro dell'Asl di Cremona, Marco Confortola, alpinista valtellinese ed elisoccorritore ed Emilio Roberto Giacomelli, presidente dell'Anmil di Sondrio.

 

La sicurezza ed il ruolo della scuola
“La consapevolezza dei rischi - ha sottolineato Luigi Ablondi, direttore generale dell'Ospedale di Crema - dev’essere un elemento introiettato a partire dalla scuola, perché solo così si può avere la coscienza che non c’è nulla che non porti con sé una percentuale di rischio. Gli incidenti sono sempre a portata di mano”. Dello stesso avviso anche il sindaco di Crema, Stefania Bonaldi: “la sicurezza sul lavoro è un argomento che a scuola non viene trattato spesso ma è di fondamentale importanza porre l’attenzione su questi temi perché sono ciò che salva dalla malattia e preserva la vita”.

 

Il Piano regionale per la sicurezza sul lavoro
“Parliamo di sicurezza sul lavoro – ha spiegato il consigliere regionale Ncd Carlo Malvezzi – perché, anzitutto, la vita è un valore che va tutelato attraverso i nostri comportamenti quotidiani”. Gli obiettivi che il Piano regionale per la sicurezza, tra il 2014 ed il 2018, si prefigge sono la riduzione del 25% degli infortuni sul lavoro, delle malattie professionali e la sensibilizzazione dei giovani tramite le scuole.

 

In provincia il record di infortuni mortali
“Quanto accaduto ieri a Vidolasco (leggi qui) significa che ciò che stiamo facendo come Anmil e Inail ha ancora qualche vuoto. Non si riesce a capire – commenta il presidente Anmil CremonaMario Andrini – perché la provincia di Cremona è quella con il più alto tasso di infortuni mortali in Italia. Non solo: a livello provinciale abbiamo anche più alto tasso di malattie professionali ed il più alto tasso di decessi per tale causa. Su questi tristi primati incidono i casi dell’Inar di Romanengo e della Sicrem di Pizzighettone: il picco di decessi sarà nel 2020, ma la maggior parte se ne sta già andando adesso”.

 

Infortuni e prevenzione tra i giovani lavoratori
“Stiamo puntando alla prevenzione all’interno del mondo scolastico – ha concluso Andrini – perché i giovani sono i futuri lavoratori. Dobbiamo far capire che prima di tutto ci vuole attenzione, anche alla vita quotidiana. Il più alto tasso di infortuni nella fascia tra i 18 e i 25 anni avviene il lunedì, perché sabato e domenica per i giovani sono giornate di sballo, poi si presentano il lunedì in azienda e capita quello che non deve capitare. Devono capire che il giorno dopo si è sul posto di lavoro e l’infortunio è sempre dietro l’angolo”. Fondamentale, dunque, il ruolo che sapranno esercitare gli istituti scolastici nella diffudione della prevenzione: un passo imprescindibile affinché possa svilupparsi una concreta cultura della sicurezza su lavoro.

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