20-11-2014 ore 18:44 | Cronaca - Crema
di Andrea Galvani

Crema, oggi l'addio alle Ancelle della carità. Dopo 161 anni di presenza qualificata e ammirata si chiude una pagina di storia

Giovedì 20 novembre 2014 è una data che verrà ricordata nella storia della città. Oggi si è chiusa per sempre una pagina gloriosa iniziata 161 anni fa: invitata da alcune nobili famiglie del territorio, Paola di Rosa - chiamata poi suor Maria Crocefissa, fondatrice delle Ancelle della carità - venne a Crema in visita e quindi acquistò dal Demanio tutto il convento dei padri francescani, che sorge tra via Bottesini e via Cesare Battisti ed era stato incamerato da Napoleone nel 1805.

 

La cura dei bambini

Utilizzando i beni di famiglia, Paola di Rosa decise di portare a Crema tre suore del suo Istituto perché si dedicassero alla cura dei bambini. La cura e l'istruzione da allora hanno costituito l'impegno principale del collegio, che nella sua lunga storia si è distinto nell'attenzione alla scuola materna, alle elementari ed alle superiori, prepararando generazioni di impiegate, di volta in volta richieste da privati o dal settore pubblico. Sempre attente ai desideri ed alle necessità degli alunni, hanno dedicato grande attenzione al settore artistico e musicale. Da qualche anno avevano ceduto tutta la parte scolastica alla Fondazione Manziana, riservandosi una presenza molto libera nella scuola, nell'ospedale di via Kennedy e presso la Casalbergo di via Zurla.

 

Ancelle, la statua del Cristo (foto © Cremaonline.it)

I nuovi incarichi

Il venir meno di vocazioni religiose ha costretto la madre generale, Gabriella Tettamanzi, con il suo Consiglio, a ritirare le ultime due suore rimaste a Crema; suor Marcellina è stata destinata alla comunità di Barbarano, sul lago di Garda, per animare le ospiti che frequentano la casa dell'istituto religioso. Suor Erminia, invece, avrà l'incarico di organizzare tutti i servizi relativi al seminario arcivescovile milanese di Venegono, a pochi chilometri da Varese.

 

Testimonianza generosa

Come ha spiegato don Emilio Lingiardi, parroco del Duomo, intervenuto in mattinata per ritirare il Santissimo, "l'addio alle suore è una grande sofferenza per tutti, soprattutto per la nostra parrocchia, che sempre ha trovato nelle Ancelle un'ampia accoglienza per tutte le iniziative parrocchiali, dal catechismo al servizio ai poveri; non hanno mai fatto mancare il loro aiuto per le varie attività educative e liturgiche, offrendo una testimonianza silenziosa e generosa, che ha colpito tutti i nostri fedeli, sempre ammirati della loro presenza”.

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