19-12-2014 ore 19:41 | Cronaca - Cremona
di Riccardo Cremonesi

Cremona, false cooperative di lavoro. Arrestate 4 persone dalle Fiamme Gialle, evasa Iva per 12 milioni di euro

Gli uomini delle Fiamme Gialle di Cremona hanno arrestato 4 persone perché ritenute responsabili di avere costituito, nel capoluogo, un’associazione a delinquere che da diversi anni si era specializzata nella frode fiscale delle false cooperative di lavoro. Si tratta di G.G., imprenditore cremonese originario di Pandino di 55 anni, due suoi collaboratori, M.R. 54 anni e M.P.R. 31 anni, ed un consulente finanziario napoletano, S.D.N. 51 anni. Indagata una segretaria. La Guardia di Finanza ha disposto nei loro confronti il sequestro patrimoniale di immobili, 16 per un valore storico dichiarato di oltre 2,5 milioni di euro, e conti correnti a tutela del danno subito dal Fisco.

 

Cooperative fittizie

Il quartetto, dal 2002, ha gestito 15 cooperative con oltre 300 dipendenti impiegati presso diverse aziende di macellazione e lavorazioni di prodotti alimentari sparse tra Lombardia, Veneto ed Emilia Romagna. Le indagini, avviate a maggio dell’anno scorso, hanno dimostrato come queste cooperative fossero in realtà fittizie e come i dipendenti ignorassero completamente i loro diritti di soci. Oltre a ciò, l’imprenditore cremonese ha omesso di versare le imposte dovute su un volume d’affari di oltre 80 milioni di euro abbattendo i ricavi con un enorme flusso di fatture false.

 

 

Costi falsi per evadere Iva e contributi

Sino al 2006 i costi falsi equivalevano ai ricavi e servivano ad annullare l’Iva dovuta allo Stato. Dal 2007, in coincidenza con l’ingresso del professionista nell’associazione, l’obiettivo di questi costi falsi è diventato anche la creazione di un credito Iva con il quale compensare indebitamente le ritenute fiscali e i contributi previdenziali dei lavoratori. Ad esempio, nel 2011, le cooperative hanno fatturato prestazioni per 11 milioni di euro e hanno dichiarato di aver sostenuto costi falsi per addirittura 22 milioni di euro. Complessivamente tra il 2002 e il 2012 i costi falsi dichiarati dalle cooperative superano i 100 milioni di euro.

 

In fase di quantificazione il danno all’Erario

Il danno per il fisco italiano non è ancora completamente quantificato: solo per quanto riguarda l’Iva, dal 2007 al 2012, ammonta a oltre 12 milioni di euro. Il provento della frode veniva prelevato in contanti dai conti correnti delle finte cooperative: negli stessi anni sono stati movimentati 54 milioni di euro dei quali ben 21 prelevati in contanti, con una media mensile di oltre 170 mila euro.

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