19-10-2017 ore 19:40 | Cronaca - Milano
di Gianni Carrolli

Milano. Sit in contro le persecuzioni Lgbt in Egitto. Manifestazione in piazza san Babila

Un sit-in per protestare contro la persecuzione delle minoranze sessuali in Egitto e contro la vendita di armi e munizioni a un governo che le utilizza per la repressione interna. Questa l’iniziativa organizzata dal Coordinamento arcobaleno – che riunisce gruppi, associazioni ed enti di trans, lesbiche, gay, bisessuali, intersessuali, asessuali (Tlgbia) – e da Il grande colibrì a seguito dell’appello degli attivisti per i diritti umani egiziani. L’appuntamento ha destato grande attenzione e si è svolto in piazza San Babila a Milano.

 

Fermare la persecuzione

Come affermano gli organizzatori, “la persecuzione delle autorità egiziane contro le minoranze sessuali è sempre più feroce e assurda. Lo testimoniano gli arresti avvenuti dopo il semplice sventolamento di una bandiera arcobaleno durante un concerto dei Mashroù Leila”. Al governo egiziano viene richiesto di rispettare i diritti di tutte le sue cittadine e di tutti i suoi cittadini, di proteggere la loro sicurezza e di garantire la loro libertà di parola e di espressione. Ai media, di “cessare le campagne di odio nei confronti delle minoranze sessuali, descritte su giornali e TV come pervertite o sataniche”.

 

Le richieste allo Stato

Gli organizzatori della manifestazione si rivolgono inoltre allo Stato italiano chiedendo di “porre fine alla vendita di armi e munizioni all’Egitto e agli altri regimi che perseguitano una parte della propria popolazione. Nonostante la stessa Ue abbia rilevato più volte il pericolo che tali armi e munizioni siano usati a fini di repressione interna, la loro vendita è stata in crescita persino quando l’ambasciatore italiano al Cairo è stato richiamato a Roma”. Alle imprese e alle organizzazioni chiedono inoltre di “non offrire fondi come quelli che l’Eni porta in Egitto per lo sfruttamento di giacimenti di petrolio e gas naturali, che rappresentano la principale fonte di sostentamento della repressione portata avanti da questi governi”.

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