18-06-2016 ore 10:16 | Cronaca - Crema
di Ilario Grazioso

Scuola. Appello a sindacati e politica dei docenti di Marazzi, Munari e Stanga: “inaccettabili scuole con sedi in più ambiti”

Dalle chiacchiere si comincia a passare agli incontri ufficiali, nell’intricata vicenda degli accorpamenti scolastici, diretta conseguenza dell’applicazione di quanto dispone la legge 107/2015 cd buona scuola, almeno per quanto riguarda l’apparato burocratico e dirigente delle istituzioni scolastiche regionali. Infatti, martedì 28 giugno, secondo quanto si evince dalla comunicazione pubblicata lo scorso 10 giugno sul portale dell’ufficio scolastico regionale per la Lombardia, sono stati convocati i dirigenti scolastici in quanto entro giovedì 30 giugno, le scuole dovranno procedere alla creazione di “reti di ambito per la rappresentanza delle istituzioni scolastiche all’interno dell’ambito di appartenenza per una migliore governance ed ottimizzazione delle risorse del territorio”.

 

Appello corale

Fanno riferimento anche a queste considerazioni un gruppo di docenti del liceo artistico Munari di Cremona, del Marazzi di Crema e della sede di Crema dell’istituto Stanga, che in maniera congiunta si fanno promotori di un appello corale, questa volta rivolto alle organizzazioni sindacali di categoria: Flc Cgil, Cisl, Uil e Snals. “Questo è un’ulteriore conferma di come siano inaccettabili scuole con sedi in più ambiti, viste le indicazione del Miur, ai sensi della Legge 107/2015 art.1, commi 70, 71, 72, 74, che chiedono esplicitamente la formazioni di reti all’interno dello stesso ambito” sostengono i docenti firmatari dell’appello. Le tre scuole dell’ambito cremasco, Munari, Stanga e Marazzi sono coinvolte in pieno, vista la loro dislocazione con plessi ricadenti nei due ambiti.

 

L'appello ai sindacati

Nell’appello, il gruppo di docenti in servizio presso Munari, Marazzi e Stanga Crema, si rivolge alle organizzazioni sindacali, affinché queste “si attivino per tutelare la posizione anomala dei docenti di Munari, Marazzi e Stanga Crema”, perché nell’ipotesi di mantenimento delle scuole con sede e plessi a scavalco, l’applicazione della Legge 107 che divide il territorio in due ambiti scolastici, non potrà che creare gravi disparità di trattamento tra i lavoratori. In sostanza, questi docenti fanno presente che tutto il personale, dovrà fare riferimento all’ambito della sede centrale - in questo caso Cremona - per assunzioni, trasferimenti e supplenze con evidente penalizzazione, grave disagio per tutti e continua variazione negli organici. "Le scuole a scavalco – sottolineano i docenti firmatari dell’appello – verrebbero penalizzate ed escluse dall’opportunità di adeguate sinergia con il territorio di appartenenza, andando incontro all’isolamento e ad un sicuro declino".

 

La soluzione condivisa

L’appello si conclude con una chiara richiesta alla politica cremonese e cremasca, impegnata nel delicato lavoro di riordino e dimensionamento delle scuole: quest’attività, deve essere portata avanti “senza pregiudizi ed interessi di parte e con la decisa volontà di giungere ad un reale e condivisa soluzione nel rispetto della legge 107”. Contestualmente a queste iniziative, il combattivo gruppo di docenti preannuncia la richiesta di un incontro con Francesca Bianchessi, affinché l’ufficio scolastico territoriale di Cremona che dirige e, per suo tramite, l’ufficio scolastico regionale per la Lombardia si possano far carico del problema.

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