18-04-2016 ore 17:10 | Cronaca - Cremona
di Angelo Tagliani

L'ultimo saluto a Franco Dolci. Camera ardente presso la Provincia di Cremona

Il funerale di Franco Dolci, ex presidente dell’amministrazione provinciale di Cremona dal 1975 al 1980, si è svolto oggi presso la sala consiliare, dove è stata allestita la camera ardente con picchetto d’onore della Polizia Locale. Molte le autorità presenti per ricordare la figura di politico e di uomo al servizio della collettività, testimone attivo della guerra di Liberazione e di paladino della difesa dei diritti delle lavoratrici e dei lavoratori, in città e nelle campagne.

 

Partigiano

L’amico Giuseppe Azzoni ne ha ricordato le tappe più importanti, sin dai suoi 19 anni quando faceva parte attivamente del blocco partigiano IV Brigata in via San Rocco. Da qui alle aspre lotte del ’49 ed organizzatore della Camera del Lavoro sino all’impegno quale presidente della Provincia di Cremona. Azzoni ha ricordato anche l’impegno nella direzione operativa nel Movimento Partigiani della Pace e la presidenza della Federcoop, in cui trattò questione complesse, come la crisi del settore della produzione lavoro e della cooperazione dei muratori.

 

Al servizio della società

“Affrontò grandi temi: la pace internazionale, la lotta contro il riarmo e contro l’atomica. Per Franco la politica era una vocazione al servizio della società, teso sempre al bene comune”. Il forte impegno culturale, la passione per l’ambiente, il Po, la realizzazione del Ponte a San Daniele, l’attenzione al prossimo. Per Gian Carlo Corada “figura di spicco nel panorama politico e culturale, con la sua coerenza e la lunga militanza nel PCI , difensore della democrazia e della Costituzione. Tollerante, aperto, ma fermo nei principi, con assoluta assenza di rampantismo. Una dedizione totale volta al bene pubblico, al fare per gli altri. Franco era dotato di una grande capacità di capire il nuovo”. Evelino Abeni ne ha ricordato l'impegno amministrativo, “impressionato dalla sua oratoria e ricordo il nostro rapporto nel ’72, quando venne eletto segretario della Federazione cremonese del PCI, chiamato allora ad un compito di traghettamento della Federazione non facile”.

 

Schiena diritta

Il sottosegretario di stato alla presidenza del consiglio dei ministri Luciano Pizzetti ha evidenziato la capacità di Franco Dolci di tradurre in azione i valori e principi ispiratori che lo animavano: “Stimato come persona e uomo della sinistra, uomo contemporaneo, antitesi della casta, dove nell’interessamento per gli altri realizzava se stesso. Non era autoreferenziale, non aveva bisogno dello specchio, non ha mai parlato in nome dei cittadini, ma cercava di rappresentarli, cercava di costruire storie e cercava prima di capire. Ha sempre tenuto la schiena diritta, capace di parlare degli altri ed agli altri, esempio di vera politica, prendendo per mano le persone”. La salma è stata trasferita presso il cimitero di Cremona per la cremazione.

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