17-07-2015 ore 16:26 | Cronaca - Crema
di Stefano Zaninelli

Crema. Terminato il mese di digiuno per i musulmani. Oltre 300 fedeli alla palestra in via Toffetti per festeggiare l’id El-fitr

Il mese del digiuno è terminato ed il mondo musulmano festeggia la conclusione del ramadan con l’id El-fitr, la “piccola festa” che chiude il periodo penitenziale dei fedeli islamici. La festività è celebrata in tutto il mondo e così anche a Crema: la Comunità islamica locale stamattina si è data appuntamento alla palestra di via Toffetti, per la preghiera ed i festeggiamenti. Un evento molto partecipato – circa 300 i fedeli presenti – iniziato attorno alle ore 9 con i canti dei fedeli.

 

Tornare ai ritmi quotidiani

Dopo 29 giorni senza acqua né cibo, dall’alba al tramonto, i fedeli musulmani tornano ai ritmi della vita di sempre. “Quella di oggi – spiega Khaled Ghamdi, imam proveniente dall’Arabia Saudita, alla sua prima esperienza in Europa – è la festa più importante per il mondo musulmano: rappresenta la fine del mese di sacrifici, dove il fedele mostra la propria contentezza e riprende a vivere secondo i ritmi della quotidianità. In Italia ha ancora più importanza perché, a differenza dei paesi arabi, gli orari ed i comportamenti non sono convenzioni sociali a cui si è abituati”.

 

Tanti popoli, un solo credo

All’id El hanno partecipare in tanti, molti più del nocciolo dei frequentatori durante il ramadan. Marocchini, algerini, pakistani ed egiziani insieme a tunisini e senegalesi: una miscela etnica ampiamente rispecchiata nel banchetto post-preghiera. La tradizione del medio oriente ha fatto gran sfoggio di sapori e di profumi, dal tè marocchino ai baklava – dolce originario della Turchia a base di frutta secca e miele – passando per i datteri, torte salate e pasticcini fatti in casa.

 

Id El-fitr, l'imam Khaled Ghamdi mentre guida la preghiera (foto © Cremaonline.it)

A Crema convivenza serena

La comunità musulmana è sul territorio cremasco da decenni. Le seconde generazioni sono perlopiù natie cremasche, perfettamente integrate nel tessuto economico ed inserite in quello culturale. Nei mesi scorsi non sono mancati i momenti di incomprensione; il vescovo ha più volte richiamato i seguaci cristiani all’apertura alle altre religioni, all’accoglienza e alla carità. “Parlando con alcuni fedeli durante il mese del ramadan – spiega ancora l’imam – ho notato che nella stragrande maggioranza delle persone c’è serenità: i fedeli si adeguano alla vita locale, continuando a condurre una vita normale pur mantenendo la fede”.  

 

Non tornare al peccato

Proprio come durante il mese del digiuno, anche stamattina la preghiera è stata guidata Khaled Ghamdi. Nel suo breve discorso, letto e tradotto in lingua italiana da Leonardo Plizzari, ventiquattrenne offanenghese convertito all’Islam, l’imam ha dichiarato: “abbiate fiducia in Dio, nel fatto che abbia accettato le vostre adorazioni e vi abbia perdonato; alla vostra fiducia fate seguire le buone azioni. Rivolgetevi verso Dio e adoratelo in tutti i momenti e non tornate ai peccati dopo il digiuno del mese di giugno. È obbligatorio per il credente ringraziare dio e avere pazienza nelle difficoltà”.

 

Donna, pilastro della famiglia

“Osserviamo tutto ciò che sta succedendo nel mondo – si trova scritto nella traduzione del discorso dell’imam – dove le persone muoiono tutti i giorni e non si sa chi è il colpevole né quale sia il motivo; è un periodo molto difficile per la storia dell’uomo, preghiamo perché finisca al più presto”. Oltre alla fede e alla speranza, nel suo discorso l’imam ha inoltre posto attenzione alla “donna, che è il pilastro più importante della famiglia: senza di lei il nucleo famigliare perde ogni orientamento”. Conclusi i brevi festeggiamenti, come in una lenta processione, i fedeli sono tornati al lavoro: di arabo, nel calendario delle festività, c’è spazio solo per i numeri.

1035