17-03-2017 ore 10:29 | Cronaca - Crema
di Ramona Tagliani

Crema. La denuncia di Tino Arpini: “i delitti contro l’ambiente restano impuniti”

Sono all’ordine del giorno le problematiche degli ammassi di rifiuti”. Non solo sulle strade periferiche cremasche, ma anche nelle immediate vicinanze dei centri abitati. Come documenta Tino Arpini, consigliere comunale di minoranza nella lista Solo cose buone per Crema, “in via Chiesa borse della spesa gonfie di chissà cosa, certamente per evitare la differenziata, piuttosto che cartoni di pizza da asporto, usati e buttati deliberatamente in acqua con gesta che non indugio a definire delittuose. I cestini di cortesia lungo le vie diventano deposito di oggetti ingombranti, ombrelli rotti”.

 

Rispetto dell’ambiente

“Se vi sono leggi che tutelano la fauna a rischio di estinzione e il rispetto della flora, con tanto di guardie forestali e relative sanzioni, non v’è dubbio che sul fronte delle norme per il rispetto dovuto all’ambiente urbano siamo molto indietro e l’abuso avanza. La teoria per cui se un palazzo ha una finestra dai vetri rotti e nessuno l’aggiusta, ben presto se ne vedranno rotte una seconda e poi una terza, fino al totale degrado del palazzo, si sta verificando a livello ambientale, con un ritmo di rotture ben più celeri degli interventi di riparazione”.

 

Provvedimenti sanzionatori

Il consigliere di centrodestra sostiene “occorra mettere a punto dei seri provvedimenti di informazione, di educazione ma, soprattutto, di sanzione contro i delitti verso l’ambiente e la natura. Non è più ammissibile questa tolleranza, quando altri casi, meno gravi, sono severamente sanzionati: se il proprietario di un cane, regolarmente denunciato ed identificato da microchip, mentre accede in azienda per controllare il macchinario in orari notturni, gli scappa l’animale e se lo ritrova la mattina seguente assieme ad un multa di 150 euro per “negligenza”, al contrario, i delitti volontari contro l’ambiente restano impuniti ed emulati alla grande”.

 

Case popolari e servizi

“Se manca una legislazione adeguata, o carente la sua applicazione, propongo che, a livello comunale, con mezzi di rilevazione elettronica o con personale appositamente adibito, si incrementi il controllo del territorio e si stabiliscano serie e temibili sanzioni pecuniarie o alternative. Come, ad esempio, la perdita di punteggio nella classifiche di attribuzione delle case popolari, piuttosto che penali nei requisiti Isee finalizzati ai servizi della pubblica amministrazione, istruzione e mense. Anche la coercizione aiuta la prevenzione e la buona educazione. Tanto di cappello alle Eco-azioni per il coinvolgimento che ottengono e la sensibilizzazione che promuovono” conclude Arpini.

308