17-02-2015 ore 11:40 | Cronaca - Crema
di Ramon Lombardi

Italiani, cittadini dell’Unione Europea ed extracomunitari con il permesso di soggiorno, i beneficiari del bonus bebè

La legge di stabilità, adottata dal Governo Renzi, ha reso strutturale il bonus di 80 euro e introdotto il bonus bebè per i bambini nati o adottati dal 1 gennaio 2015. Due provvedimenti importanti, realizzati grazie alle pressioni della Cisl. “Il bonus di 80 euro – spiega Omar Cattaneo, segretario generale Fim Cisl asse del Po - spetta a chi percepisce redditi da lavoro dipendente o assimilato, esclusa l’abitazione principale relative pertinenze e premi detassati, fino a 24 mila di imponibile Irpef. Se le detrazioni per lavoro dipendente annullano l’imposta dovuta, il lavoratore non ha diritto al bonus, sono ininfluenti invece le detrazioni per coniuge e figli a carico. Per chi percepisce un reddito annuo tra i 24 e i 26 mila euro il bonus è riconosciuto in forma ridotta. Il bonus spetta anche ai lavoratori che beneficiano di Aspi, Cigs, indennità e mobilità”.

 

Bonus bebè

Il bonus pari a 80 euro al mese, ovvero 960 euro all’anno, è riconosciuto fino al compimento del terzo anno di età o di ingresso in famiglia ai genitori di bambini nati o adottati tra il 1 gennaio 2015 e il 31 dicembre 2017. “Il diritto è determinato – prosegue Cattaneo - dal reddito del nucleo familiare di appartenenza del genitore che richiede l’assegno, calcolato utilizzando l’indicatore della situazione economica equivalente (Isee), che non dove essere superiore a 25 mila euro annui”.

 

I beneficiari

“L’importo è raddoppiato nel caso in cui il nucleo familiare di appartenenza del genitore richiedente l’assegno sia in una condizione economica corrispondente a un valore non superiore a 7 mila euro annui. Ne potranno beneficiare i cittadini italiani o di uno stato membro dell’Unione europea o cittadini di stati extracomunitari in possesso di un permesso di soggiorno di lungo periodo. E’ importante rivolgersi al Caaf Cisl per ogni informazione ed eventuale calcolo Isee. Per la Fim i due provvedimenti sono positivi, ma ad oggi limitati ad una platea ristretta, benché significativa, di beneficiari”.

 

Estensione agli incapienti

“Per la Fim – conclude Cattaneo - il bonus di 80 euro va esteso agli incapienti, ovvero a coloro che per il poco reddito percepito non pagano tasse, e ai pensionati innalzando il limite reddituale che restringe la platea di chi ne ha diritto. Serve per la Fim e la Cisl un’azione di riforma radicale del sistema fiscale, che intervenga ed incida sulla situazione drammatica che vive il paese dettata dal lavoro che manca, dalla perdita di potere d’acquisto dei redditi. dal peso ingiusto e sproporzionato del sistema fiscale nazionale e locale”.

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