13-05-2014 ore 15:42 | Cronaca - Venezia
di Riccardo Cremonesi

Venezia, si è spento il cardinale Marco Cè. Il ricordo di don Emilio Lingiardi, parroco della Cattedrale di Crema

Si è spento ieri sera presso, l’ospedale Ss. Giovanni e Paolo di Venezia, all’età di 88 anni il cardinale Marco Cè. Nato a Izano l’8 luglio del 1925, era stato ordinato sacerdote a Crema nel 1948, venne eletto vescovo nell’aprile del 1970. Dopo otto anni divenne Patriarca di Venezia, fino al 2000. Lo scorso marzo era stato ricoverato per la frattura di un femore, ma dopo Pasqua le sue condizioni erano peggiorate. Vasto il cordoglio in città e all’interno della Diocesi di Crema. Giovedì 15 maggio, alle ore 21, in Cattedrale si terrà la celebrazione Eucaristica di suffragio, a cui sono invitati tutti i fedeli della Diocesi. Sabato 17 maggio 2014, alle ore 10, nella Basilica Patriarcale di Venezia la liturgia di commiato.

 

La carriera ecclesiastica
Ordinato sacerdote il 27 marzo del 1948 per molti anni fu vicerettore e poi rettore del Seminario. Il 22 aprile 1970 venne eletto vescovo da Paolo VI e nominato ausiliare del cardinale Poma nella diocesi di Bologna.  Il 30 aprile 1976 fu nominato, dallo stesso Paolo VI, assistente ecclesiastico generale dell'Azione cattolica italiana. Papa Giovanni Paolo II, il7 dicembre del 1978, lo nominò Patriarca di Venezia, di cui prese possesso canonico il 1° gennaio 1979 mentre il suo ingresso in città risale al 7 gennaio successivo. Nominato cardinale il 30 giugno 1979, dopo 23 anni di governo pastorale della diocesi lagunare, dal 5 gennaio 2002 era divenuto Patriarca emerito di Venezia continuando, sino a pochi mesi fa, ad esercitare in pieno il suo ministero occupandosi soprattutto della cura spirituale delle persone e, in particolare, degli esercizi spirituali diocesani.

 

Il ricordo del parroco della Cattedrale

“In occasione della mia ordinazione sacerdotale – racconta don Emilio Lingiardi -, il 25 giugno 1966, il cardinale Cè mi ha fatto dono di una stupenda biografia di Gesù scritta dal vescovo ausiliario di New York, Fulton Sheen, a testimonianza del grande amore a Gesù che ha sempre nutrito nella sua vita e che mi ha trasmesso con tanto efficacia e convinzione, con la passione per lo studio biblico e per la terra che ha fatto da scenario al Vangelo. Nella sua opera formativa di noi seminaristi l’attenzione particolare al Signore si è manifestata nella celebrazione eucaristica, soprattutto domenicale e festiva, con una predicazione calda e convincente”.

 

“Impressionato dall’umiltà del Cardinale”

“Grande è stato la sua attenzione alla Chiesa – conclude don Emilio - nella quale ci ha portato in seguito al grande evento Pentecostale che è stato il Concilio Ecumenico Vaticano II. Mi ha sempre coinvolto il senso del servizio alla Chiesa, tanto che mi ha suggerito l’espressione dell’immagine–ricordo dell’ordinazione sacerdotale, presa dalla lettera di San Paolo ai Galati: nella carità siate al servizio gli uni degli altri. Il servizio alla Chiesa ci ha spinto all’attenzione verso i poveri, come gli ammalati, i carcerati, i bambini che sempre ci ha portato a visitare, a incontrare a sollevare dalle loro ferite. Mi ha sempre impressionato l’umiltà e quasi il nascondimento del Cardinale che rifuggiva da manifestazioni esteriori ma si preoccupava di formare persone che, nella fedeltà alle varie vocazioni, testimoniassero la luce e la forza del Vangelo”.

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