12-10-2023 ore 09:26 | Cronaca - Gerusalemme
di don Emilio Lingiardi

Guerra tra Israele e Hamas. Padre Faltas: 'mi rivolgo al mondo per una soluzione di pace'

“Rivolgo un appello al mondo intero perchè serve una presa di coscienza da parte della Comunità internazionale per risolvere la questione Mediorientale. Non bastano più attestati di solidarietà o le dichiarazioni di condanna”, così ci scrive padre Ibrahim Faltas, 59 anni frate francescano di Alessandria d'Egitto, vicario della Custodia di Terra Santa e responsabile dei rapporti con gli Stati. Nei suoi 34 anni di servizio in Terra Santa momenti drammatici padre Ibrahim ne ha vissuti e li ricorda. Nel 2002 il suo volto e la sua voce diventarono noti al mondo intero, durante il drammatico assedio alla basilica della Natività in Betlemme. Ebbe nella risoluzione del problema un ruolo determinante, dovuto alle sue qualità di mediatore, di uomo di dialogo. Mai però, ci scrive, aveva vissuto una situazione del genere.

 

Situazione grave, senza precedenti

“La gente ha molto paura”. Ci dice con un tono molto affranto, anche pensando a tanti italiani, volontari e pellegrini che vorrebbero tornare a casa e non tutti riescono. La situazione è molto grave: nessuno poteva immaginare una cosa del genere. E' vero che loro sono a Gerusalemme e non a Gaza, ma anche nella città santa la gente ha molto paura tanto da non uscire di casa; le strade sono vuote e deserte: visione spettrale.

 

E' una vera guerra

“Quello che sta accadendo è una vera guerra e nessuno sa come questa guerra andrà a finire. Gli abitanti del posto negli ultimi 50 anni non hanno mai assistito ad una cosa del genere, nemmeno durante le due “Intifada”. Tutti sono molti preoccupati anche per come si gestiranno le opere, sopratutto scolastiche, della Custodia. Tutti gli operai infatti che lavorano nelle scuole di Terra Santa vivono a Betlemme, in Cisgiordania; nessuno ora può uscire di casa anche se si ha bisogno di loro. Per le scuole, per tutte le altre opere, per tutte le strutture c'è bisogno di questi impiegati ma da sabato 7 non si è visto nessuno, perchè nessuno è riuscito ad essere presente: tutto è chiuso e tutto si fa più difficile”.

 

La vicinanza dei frati alle famiglie

“In questo momento non è molto quello che i frati possono fare: stanno pregando e stanno cercando di aiutare le persone e le famiglie, vicini alla gente come sempre è stato lo stile della Custodia di Terra Santa. Un particolare non indifferente: i frati di lingua araba stanno provando a fare entrare in città le persone che hanno bisogno di entrare e di fare uscire quelle che hanno bisogno di uscire. Anche vicino a Gerusalemme passano tanti carri armati che certamente stanno andando verso Gaza: non potrà che andare peggio, sempre peggio. Abbiamo bisogno della vostra preghiera, della preghiera di tutti”.

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