10-04-2014 ore 19:47 | Cronaca - Città
di don Emilio Lingiardi

Crema. Cattedrale: la dimora di Dio in mezzo alle case degli uomini, per costruire la famiglia nella pace e nell’unità

“Andiamo con gioia alla casa del Signore”, così cantavano gli ebrei mentre salendo i gradini verso il tempio di Gerusalemme intonavano i salmi delle ascensioni. Anche la nostra chiesa di Crema con gioia sabato entrerà nella casa di Dio, la cattedrale, rinnovata, dopo un prolungato restauro.

 

Il primo vescovo

Dal Duomo (in latino Domino, al Signore) nel 1580 i veneziani hanno ottenuto da papa Gregorio XIII il dono di costituire anche Crema come diocesi e da quella data, per la presenza del vescovo Giangiacomo Diedo, la chiesa principale della città è stata definita cattedrale. Infatti sulla destra del presbiterio domina la cattedra, simbolo del ruolo di un vescovo come presidente della comunità diocesana.

 

Verso la Gerusalemme celeste

Lo sguardo di chi entra si posa anzi tutto sulle pareti sulle colonne ripulite e illuminate opportunamente che indicano il cammino dei pellegrini verso la Gerusalemme celeste, anticipata nella chiesa terrestre, sicura del destino finale della resurrezione dei morti, anticipata dalla Vergine Maria assunta in cielo, alla quale è dedicata la nostra cattedrale.

 

Incontro tra Dio e l’uomo

Lo stile romanico-lombardo conserva parecchi angoli di misticismo silenzioso per accompagnare il dialogo orante del fedele verso il suo Signore che ha scelto di porre la ‘sua tenda’ in mezzo alle case degli uomini. Non slanciato con il gotico futuro, l’altezza è misurata per sottolineare l’incontro tra Dio che si abbassa per vivere accanto agli uomini e l’uomo che è trasportato nel mistero divino. Completano il presbiterio l’altare dove si rinnova il sacrificio di Gesù che raccoglie tutti i fedeli in un'unica famiglia e l’ambone dove viene annunciata la buona novella della salvezza.

 

Il cammino verso l’altare

Accompagna il cammino verso l’altare una lunga serie di banchi che facilitano la partecipazione ai divini misteri nelle varie posizioni richieste dalla liturgia ma sostengono pure la preghiera personale silenziosa che ogni fedele più liberamente innalzare sia nella adorazione in ginocchio come nell’ascolto da seduti. Arricchiscono la chiesa quattro altari per la devozione dei credenti: il Battistero che segna l’ingresso nella vita divina; la Madonna che guida e porta a Gesù; il Crocefisso segno di pace per il mondo e San Pantaleone, patrono della città e del territorio dal 1361.

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