09-08-2017 ore 10:45 | Cronaca - Camisano
di Angelo Tagliani

Gravi lesioni, arrestato operaio di 45 anni. La moglie è stata ricoverata in ospedale

Un operaio di 45 anni ieri mattina è stato arrestato dai carabinieri della stazione di Camisano. L’accusa è di lesioni gravi. All’una di notte, sua moglie ha chiesto aiuto telefonando al 112. Come spiega il maggiore Giancarlo Carraro la pattuglia ha trovato in casa il marito, “palesemente alterato dai fumi dell’alcool. Aveva messo a soqquadro tutte le stanze rompendo diversi soprammobili ed elettrodomestici. I tre figli, due sono minorenni, erano sconvolti dall’accaduto”.

 

Il soccorso e l’arresto

Nella camera da letto “la donna giaceva quasi incosciente in una pozza di sangue. Aveva una grave ferita al volto e respirava a fatica”. Soccorsa dal personale del 118 è stata trasferita all’ospedale di Crema. “La donna – prosegue Carraro - ha 41 anni. Ha riportato una grave frattura al setto nasale ed è stata ricoverata. Nei prossimi giorni verrà sottoposta ad un intervento chirurgico per ridurre le gravi fratture al viso”. Il marito è stato arrestato dal comandante della stazione di Camisano, Marco Prete e su disposizione del pubblico ministero della Procura della Repubblica di Cremona è stato trasferito in carcere a Cremona.


La legge sulla violenza domestica

Come ricorda Carraro “la legge 119/2013 sulla violenza domestica prevede il gratuito patrocinio per le persone meno abbienti (le vittime della violenza possono chiedere di essere tutelate da un legale anche se non hanno disponibilità finanziarie); l’anonimato per i vicini di casa che segnalano le violenze (la legge tutela la persona che segnala alle forze dell’ordine quanto di male accade nelle abitazioni dei vicini); le donne straniere possono chiedere il rilascio di un permesso di soggiorno per motivi di giustizia allorquando sono vittime di violenza domestica”.


Molestie ed atti persecutori

“Spesso accade che le donne siano vittime anche di molestie ed atti persecutori da parte di ex compagni, mariti, fidanzati e colleghi di lavoro che talvolta sfociano in azioni violente. La vittima, in questi casi, avverte una persistente grave sensazione di paura ed ansia tanto da alterare le proprie abitudini di vita. Ad esempio non esce di casa. È possibile intervenire con risolutezza se vengono informate velocemente le forze dell’ordine. Possono essere adottati provvedimenti amministrativi quali la diffida e l’ammonimento; non sono misure coercitive o giuridicamente rilevanti nei confronti dell’aggressore ma costituiscono una sorta di difesa e barriera ed una forma di deterrenza efficace, soprattutto nei confronti di quei molestatori che non hanno mai avuto problemi con la legge”.

 

Le possibilità di aiuto

A settembre con l’aiuto della rete Con-Tatto – formata da sindaci, assistenti sociali, volontari associazioni a difesa delle vittime di violenza e forze dell’ordine - verranno svolte su tutto il territorio cremasco diverse conferenze. Verranno invitate in particolare le donne straniere che sempre più spesso sono ignare vittime delle possibilità di aiuto che la legge offre”.   

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