09-07-2023 ore 10:35 | Cronaca - Gerusalemme
di don Emilio Lingiardi

Terra Santa. Ibrahim Faltas: "lo sport nel segno della riconciliazione e della speranza tra popoli"

Nel cuore del conflitto tra Israeliani e Palestinesi, riacceso sopratutto in Cisgiordania a Jenin, la Custodia di Terra Santa, presente in queste terre da 800 anni, ha offerto ancora una volta un segno di speranza e di pace. Lunedì scorso è stato inaugurato a Gerusalemme il “Centro culturale e sportivo, capitale della resurrezione”, presso la scuola di Terra santa sulle antiche mura, tra la Porta nuova e la Porta di Damasco, in mezzo alle case storiche e all'interno dei confini della grande proprietà conservata con cura dai frati minori nel corso della loro presenza.

 

La struttura
Questo centro ospita una piscina coperta, un teatro, un museo archeologico, un anfiteatro all'aperto con sale di allenamento polivalenti collegate al campo di basket sul tetto dell'edificio. Tutte queste strutture sono al servizio degli studenti della scuola   liceale, degli abitanti di Gerusalemme, ebrei ed arabi e per tutti coloro, anche turisti e pellegrini che desiderano vivere per qualche ora un'esperienza unica in un ambiente ricco di storia, di archeologia e di sport.

 

 

Tanti benefattori nel mondo
Questo progetto, iniziato nel 2021, è stato realizzato con la collaborazione dell'Unione Europea, del Consolato generale di Francia, l'Agenzia francese per lo sviluppo e con la generosità silenziosa di tanti benefattori nel mondo intero. Le opere attuate sono in continuità con il Vangelo: la piscina richiama la guarigione del paralitico e la ripresa della vista del cieco nato. Le pareti del centro sono di pietra, ognuna delle quali ha una storia da raccontare come le colonne che sorreggevano le chiese ritrovate alle quali la gente si appoggiava per condividere con Dio preoccupazioni e lutti, invocando sempre la pace per Gerusalemme.

 

Punto di incontro tra i popoli
L'anima di queste opere è padre Ibrahim Faltas, direttore della scuola di Terra Santa, che presentando i lavori ultimati così ha commentato: “Gerusalemme non è un sepolcro, ma una resurrezione; non è umiliazione ma dignità; non è violenza ma Pace; non è schiavitù ma libertà. Questo centro, capitale della resurrezione, sostiene la speranza che possa essere un punto di incontro tra cittadini di varie nazionalità e religioni, in un mare di differenze e tante volte di odio; un luogo di svago, di divertimento ma anche di riflessione in un oceano di indifferenza e ignoranza”.

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