08-04-2018 ore 10:06 | Cronaca - Crema
di Lidia Gallanti

Mensa Asst. Cambia il contratto: vassoio su richiesta a 50 centesimi, sindacati scettici

Servizio ristoro ospedaliero, cambia il regolamento. Nel bel mezzo della vertenza tra sindacati e Asst Crema, qualcosa si muove. Difficile dire se la direzione sia quella della conciliazione. Da un lato perdura l'agitazione sindacale: venerdì 6 aprile la prima manifestazione pubblica, con l'allestimento di una "mensa autogestita" nel piazzale dell'ospedale. Dall'altro l'inattesa negoziazione da parte dei vertici aziendali, che a metà settimana hanno proposto direttamente ai dipendenti una modifica alla normativa del servizio ristoro.
 

Vassoi su richiesta per i turnisti
La comunicazione è stata spedita via mail, dalla direzione generale a tutti i dipendenti. "I turnisti in servizio durante le ore notturne potranno richiedere un vassoio presso la cucina centrale, o in alternativa un pasto al sacco", spiega Luigi Degani dell'Usb.  "Ogni pasto costa 50 centesimi, pari a un quinto del costo e decurta 10 minuti di pausa dall'orario lavorativo. Anni fa era già previsto uno spuntino per chi svolgeva il turno di notte, gratuito". Il vero problema è la logistica: "non c'è un luogo per consumare il pasto. Nelle cucine non è possibile sostare, nei reparti ovviamente non è previsto uno spazio dedicato. Sarebbe invece prevista una pausa effettiva, lontana dagli ambienti di lavoro". Altro nodo, i numeri: "Ogni turno di notte coinvolge circa 300 dipendenti - aggiunge Rosario Miccichè di Uil-Felda. il personale della mensa non sarebbe sufficiente per provvedere a grandi quantità di richieste, nonostante sia necessario prenotare con qualche ora di anticipo". 


Trattative asimmetriche
I sindacati rimarcano la mancanza di coinvolgimento da parte della direzione: "non è obbligatoria ma sarebbe auspicabile, prima di rivolgersi direttamente ai dipendenti". Il riferimento è alla lettera inviata dalla direzione generale ai lavoratori (QUI il dettaglio), per offrire disponibilità a discutere eventuali difficoltà nell'accesso al servizio. Negli scorsi giorni la risposta - per iscritto - delle sigle sindacali congiunte (documento in allegato) in cui sottolineano di agire "su mandato degli interessati, per riassegnare la "responsabilità dei vertici circa l'oggettiva impossibilità ad accedere al servizio". In sintesi: ben venga l'apertura, ma non basta. In attesa di ulteriori dettagli l'agitazione continua.

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