08-03-2015 ore 16:10 | Cronaca - Crema
di Stefano Zaninelli

Crema. L'Avis soffre ma resiste alla crisi. Valcarenghi: "nel 2014 il numero delle donazioni da 2728 è sceso a 2622"

Nemmeno le donazioni di sangue sono state risparmiate dalla crisi economica. Lo ha spiegato il presidente dell’Avis Crema, Pietro Valcarenghi, illustrando i dati dell’anno 2014 nell’assemblea del mese scorso (in allegato l'elenco dei premiati dell'anno). Rispetto al 2013, ha segnalato il presidente nella relazione, è calato il numero dei soci e con esso è diminuito anche il numero delle donazioni.

 

Soci e donatori

“Il 2014 ha visto una crisi deprimente – ha spiegato Valcarenghi – e se gli ideali del volontariato non sono venuti meno di certo i volontari hanno trovato più difficoltà ad esercitare la loro azione”. L’anno scorso il numero dei soci si è attestato a 1261, facendo registrare un decremento dell’1%.  Sempre nel 2014, il 22% dei donatori è stato sospeso per problemi di salute mentre il 30% degli aspiranti non ha superato la selezione o terminato l’iter per diventare donatore.

 

Donazioni

Di pari passo alla diminuzione di soci e donatori, è calato anche il numero delle donazioni. Nel 2014 è il numero delle donazioni è sceso a 2622, ovvero 106 in meno rispetto all’anno 2013. Il calo più consistente è stato registrato nelle donazioni di plasma – che rappresentano poco più del 30% delle donazioni totali – passate dalle 927 del 2013 alle 830 del 2014; segno negativo anche per quanto concerne citoaferesi e sangue intero.

 

Donazioni e lavoro

Il dato peggiore, tuttavia, riguarda la frequenza delle donazioni: “nel 2014 ben 134 soci – ha aggiunto Valcarenghi – non hanno fatto nessuna donazione, mentre 165 soci ne hanno fatta solo una. Sembra un controsenso, ma la situazione del Paese sembra aver creato molti problemi ai donatori, infatti la maggior parte dei rinvii sono legati al mondo del lavoro, con donatori che spostano più volte la donazione per difficoltà ad avere il permesso”.

 

La prospettiva futura

“Il sangue dei donatori occorre eccome! Il sangue non si vende, non si compra; l’unico modo perché venga utilizzato in medicina è il dono dell’uomo. Questa è la prospettiva trasfusionale presente e futura: i donatori sono indispensabili e altrettanto indispensabile è la propaganda”.

 

Conclusioni

“Per aumentare le donazioni bisogna aumentare i donatori, perciò per il 2015 dobbiamo entrare maggiormente nelle scuole, cosa che non ci è riuscita completamente nel 2014, probabilmente per demerito nostro. Inoltre – conclude Pietro Valcarenghi – coglieremo ogni occasione propizia per momenti pubblici che ci diano la possibilità di diffondere gli ideali e lo spirito della nostra associazione con specifici momenti di propaganda”. 

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