07-07-2017 ore 20:28 | Cronaca - Crema
di Andrea Galvani e Andrea Baruffi

Crema. Il mandarino s’impara all’oratorio del Duomo: “la cultura migliora l’integrazione”

Al primo piano di via Forte, in pieno centro a Crema, sotto lo sguardo di papa Wojtyla una ventina di bambini e bambine dagli occhi a mandorla, tra i 6 ed i 18 anni, imparano la lingua e la cultura della Cina, paese d'origine dei loro genitori. Tre volte a settimana studiano divertendosi, attraverso il gioco, il canto e la visione dei film. I docenti sono dell’associazione interculturale Jia Mei di Milano.

 

Un futuro tranquillo e sereno

“Il nostro obiettivo principale – racconta con soddisfazione l’insegnante Li Jie, affiancata dalla direttrice Fu Lu – è far conoscere le origini della nostra cultura per migliorare l’integrazione dei bambini all’interno delle loro famiglie. Non vogliamo insegnare 100 nuove parole al giorno, come spesso fanno in altri corsi, ma far capire l’importanza dei sentimenti e dell’amore, per far vivere un futuro tranquillo e sereno”.

 

Entusiasmo contagioso

“Spesso i loro genitori non parlano benissimo l’italiano e hanno difficoltà a relazionarsi con i piccoli. Per la cultura cinese la comunità è molto importante e spesso i loro figli, che vivono e assorbono come primaria la cultura italiana, non riescono a comprendere questo legame. Per noi ogni scolaro è un tesoro sul quale investire”. Imparare la lingua non è semplice ma l’entusiasmo dei bambini è contagioso. Sono soddisfatti dei loro progressi “perché sanno di trovare un ambiente sereno nel quale crescere e arricchirsi”.


Internazionale e accogliente

Senza dubbio influisce anche l’ambiente di studio. I locali dell'antico oratorio del Duomo sono solitamente utilizzati dall'Abio, l’associazione che si occupa del benessere dei bambini in ospedale. Eppure c’è di più. Nella stessa stanza, un mese fa, ha tenuto un incontro elettorale l’ex ministro Paolo Ferrero, esponente di spicco di Rifondazione comunista, che per un disguido ha trovato il Comune chiuso. Gli organizzatori hanno trovato immediata ospitalità nel parroco don Emilio Lingiardi. Senza pensarci un attimo ha spalancato le porte. Dall’Abio a Ferrero, da papa Wojtyla alla Cina, Crema si conferma decisamente internazionale. E quel che più conta, molto accogliente.

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