07-07-2015 ore 12:23 | Cronaca - Crema
di Angelo Tagliani

Schedari del Dna, via libera dal Consiglio dei Ministri. Il ministro Orlando: “Italia all'avanguardia”

Anche in Italia viene istituita una Banca dati presso il Ministero dell'Interno, alla quale si affianca il laboratorio centrale del Dna presso il Dipartimento dell'amministrazione penitenziaria del ministero della Giustizia. Secondo il ministro Andrea Orlando “con questi strumenti l'Italia sarà all'avanguardia nell'uso di tecnologie chiave, sempre più sicure ed affidabili, nella lotta delle forze dell'ordine contro i crimini violenti”.

 

Trattato di Prum

Il Consiglio dei ministri ha approvato in via preliminare lo schema del regolamento di ratifica del Trattato di Prum, che rafforza la cooperazione transfrontaliera nella lotta ai fenomeni del terrorismo, dell'immigrazione clandestina, della criminalità internazionale e transnazionale e formalizza l'impegno a creare “schedari nazionali di analisi del Dna” ed a scambiare le relative informazioni sui dati.

 

Allarme sociale

“In questo periodo - ha continuato il ministro - sono aumentate le preoccupazioni e l'allarme sociale su numerosi aspetti: la minaccia terroristica, con le necessità di rendere la collaborazione transfrontaliera sempre più efficace e immediata, i problemi derivanti dalle ondate migratorie, la cresciuta mobilità internazionale, ma anche l'impatto della criminalità comune ed in particolare dei crimini violenti contro le donne”.


La privacy

Offrire alla magistratura e alle forze dell'ordine strumenti avanzati, funzionanti e rispettosi della tutela delle persone - sostiene Orlando - consentirà di assicurare alla giustizia chi si rende responsabile di reati, ma funzionerà anche da deterrente per i recidivi, che rappresentano larga parte degli autori di reati, determinando così un'opera fondamentale di prevenzione. Il tutto nel pieno rispetto delle norme della privacy".

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