07-06-2016 ore 11:33 | Cronaca - Cremona
di Riccardo Cremonesi

Cremona, festa dell'Arma dei Carabinieri. Riconoscimenti per i militari cremaschi

Ieri mattina, nel cortile della caserma Santa Lucia di Cremona, sede del Comando provinciale Carabinieri, alla presenza del prefetto Paola Picciafuochi e del questore Gaetano Bonaccorso si è svolta la cerimonia del 202° anniversario della fondazione dell'Arma dei Carabinieri. Dopo la commemorazione dei caduti sono stati consegnati alcuni riconoscimenti ai carabinieri che si sono distinti durante il servizio.

I riconoscimenti ai militari cremaschi
Tra i premiati con lettera di apprezzamento del Comandante provinciale, il colonnello Cesare Mario Lenti, diversi carabinieri della Compagnia di Crema: il maresciallo capo Ivan Marotta e il maresciallo ordinario Gianluca Fiorillo della stazione di Pandino, l'appuntato scelto Davide Ventura e l'appuntato Beniamino Tuccillo, entrambi in servizio al Radiomobile di Crema, per aver arrestato tre rapinatori siciliani lo scorso 7 ottobre, dopo poco che avevano rapinato la filiale della Banca di Credito Cooperativo dell’Adda e Cremasco, a Spino d'Adda.

Dall'arresto per droga allo sventato suicidio
Premiati anche l'appuntato scelto Santo Accarsi e l'appuntato Giglio Domenico, sempre del radiomobile di Crema, per aver arrestato il 26 novembre dell'anno scorso un corriere della droga, di nazionalità albanese, sorpreso lungo la Rivoltana con 4 chili di cocaina purissima. Stesso riconoscimento anche per due militari della stazione di Montodine, l'appuntato scelto Giuseppe Veronese e il carabinieri scelto Vincenzo De Prezzo, che hanno salvato un donna che armata di pistola ha tentato il suicidio, lo scorso 10 marzo, nelle campagne montodinesi.

Salvataggio dall'annegamento
Oggi, presso il Comando interregionale Pastrengo di Milano, verrà premiato il maresciallo ordinario Giovanni Lacaita, in servizio alla stazione di Rivolta d’Adda, con l’encomio solenne per aver salvato, il 28 giugno del 2015, alcuni cittadini indiani dalle acque gelide dell’Adda dove stavano rischiando di annegare.

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