05-02-2018 ore 11:58 | Cronaca - Credera
di Lidia Gallanti

Credera, centrale biogas. Per il Tar l'impianto non è in regola, il comitato diffida il Comune

La centrale a biogas di Credera Rubbiano non è in regola con la normativa europea. È quanto stabilito dal tribunale amministrativo regionale di Brescia, che accoglie la contestazione del comitato No biogas per l’ambiente promossa dai cittadini del Comune cremasco. Lo scorso novembre la sentenza del tribunale amministrativo, “ad oggi nessun provvedimento da parte dell’amministrazione comunale, che rifiuta di adeguarsi alle disposizioni e spegnere la centrale”, spiega Francesca Tommaseo, referente del comitato.

 

Manca la valutazione ambientale
La vicenda risale al giugno 2015, “anno in cui la comunità è venuta a conoscenza del progetto”, prosegue la portavoce. “Tale documento chiedeva di fermare il cantiere già avviato. I lavori sono invece stati conclusi col consenso dell’amministrazione comunale, che ha respinto la richiesta di fermare l’opera in autotutela. “Il Tar ha ha stabilito che “la centrale non si doveva costruire senza valutazione d’impatto ambientale, come invece è stato fatto”.

 

Cittadini non informati
Come specificato nella sentenza, “non sono state rispettate le direttive comunitarie in materia, né la convenzione di Aarhus”, trattato internazionale che sancisce il diritto dei cittadini all’informazione, la partecipazione dei cittadini ai processi decisionali in materia ambientale, non rispettando “il principio di precauzione”, relativo alle decisioni politiche su tematiche di sensibilità ambientale e collettiva.

 

Spegnere la centrale
La causa nei confronti dell’amministrazione procede: “A metà gennaio i cittadini hanno già provveduto a stilare una diffida, il Comune deve prendere atto della sentenza e spegnere la centrale, la sentenza revoca tutti i permessi – continua Tommaseo – ciò non sarebbe avvenuto se ci fosse stato un dialogo con i cittadini, abbiamo cercato più volte un confronto convocando un’assemblea pubblica, ma abbiamo ottenuto un muro di gomma. L’unica via rimasta è quella legale”.


Comune: "l'impianto può funzionare"
Secondo il vicesindaco di Credera Stefano Merisio, "L'impianto può funzionare, perché non è fuori norma. L'unico documento mancante è la la valutazione d'impatto ambientale, che può essere fatta a posteriori, ma il Tar non prevede la chiusura dell'impianto, né la sospensione dell'attività". Nei prossimi giorni sarà effettuata una valutazione tecnica e legale tra Comune e ditta, cui seguirà una replica alla diffida presentata dal comitato.

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