04-03-2015 ore 10:37 | Cronaca - Vaiano Cremasco
di Gianni Carrolli

Canile di Vaiano Cremasco, “i protagonisti sono i cani, non gli interessi economici”

“Chi è che ha ben pensato di affidare la gestione del canile ad una organizzazione che non ha esperienza gestionale della realtà quotidiana di un canile e che non ha partecipato alla gara di appalto? Con tutto il rispetto per la competenza veterinaria della clinica, non pensiamo che sia la stessa cosa gestire i bisogni quotidiani dei cani”. È quanto lamentano Claudia Ginelli e Christian Vigliano in una lettera (in allegato) indirizzata ai sindaci di Scrp e alle testate giornalistiche locali.

 

Le preoccupazioni

“Avendo a cuore e pensando unicamente ai principali abitanti del canile – proseguono i firmatari nella lettera – ci chiediamo, con molte preoccupazioni, quali saranno i traumi che questi cani subiranno, togliendogli tutte le certezze, ambientali ma soprattutto umane che in questi anni sono riusciti a costruire per il loro benessere psico-fisico”.

 

Interessi economici

Alcuni degli animali trasferiti “non riusciranno a superare lo stress di un adattamento in un nuovo ambiente e con persone sconosciute che non conoscono i loro punti deboli o anche di forza. Di chi sarà mai la colpa di tutto questo? Quei poveri cani sono stati abbandonati e han dovuto ricostruire i loro punti di riferimento e pensiamo che ci sia voluto del tempo. Perchè adesso togliere di nuovo quei pochi riferimenti che avevano? Per cosa, poi? Per meri interessi personali o economici?”

 

L’affidamento ad Enpa

“Non sarebbe stato forse più semplice, più logico e soprattutto meno traumatico per gli animali affidare ad Enpa (attuale gestore del canile, che per altro lo ha gestito egregiamente per decine di anni) ed ai suoi operatori la temporanea gestione, fino alla pubblicazione del nuovo bando? Almeno potevamo assicurare ai cani un adeguato e sano insediamento nel nuovo canile, in modo da poterli far abituare senza traumi psicologici nella loro nuova casa”.

 

I veri protagonisti

“Non riusciamo a capire come mai si devono sempre percorrere le strade più complicate, magari rischiando di creare inutili casini, quando se ci pensiamo ce ne sono altre di più semplici e pratiche? Perchè in questa situazione – concludono Ginelli e Vigliano – bisogna tener conto dei veri protagonisti in gioco: i cani, non gli interessi umani”. 

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